Le patatine, si sa, sono una tentazione infinita. C’è anche un club che le confronta su Instagram e ne mette in luce tutte le croccanti caratteristiche.
Sono gustose, ben ricoperte di sale, accattivanti, con il loro scrocchiare che rilassa mente e palato. Sono l’emblema del momento distensivo e appagante che tutto il “food” di quel genere è in grado di offrire.
Sono uniche, non possiamo certo immaginare un alimento altrettanto coinvolgente da tutti i punti di vista: dall’udito al gusto, dal tatto alla vista, fino ad arrivare al profumo, tutto coincide perfettamente a farci godere di un’esperienza appagante.
Gli chef le amano? Non sappiamo se le mangiano, ma di sicuro le hanno usate nei loro esperimenti gastronomici. L’esempio più celebre è sicuramente quello di Carlo Cracco, che divenne Santo su un celebre pack, realizzando tante ricette che prevedevano le chips del sacchetto come base su cui costruire tartine croccanti. Potete ancora provare a realizzarle: il progetto è del 2014 ma sul sito dell’azienda ci sono ancora, e ci mancherebbe. Molti dei gourmet e dei critici gastronomici non gliel’hanno mai perdonato.
Chissà se perdoneranno Ferran Adrià, guru della rinascita della cucina spagnola d’avanguardia, che ha appena realizzato la ricetta perfetta della tortilla con le chip all’interno. Avete mai immaginato un boccone più godurioso? La ricetta è qui, ma semplificando molto non dovete far altro che preparare l’impasto di una frittata mescolando uova, sale, pepe. Aggiungere le patatine fritte direttamente dal sacchetto (!), ricoprirle bene e poi versare il tutto in padella calda, con un filo d’olio. Girare la frittata senza romperla sarà la cosa più complessa della ricetta.
Negli ingredienti si specifica di usare delle patatine “normali” e non le nuove versioni chic, perché più sono sottili e meglio è.
Sarà buona? Di sicuro è diversa da tutte quelle – complesse e da chimico – a cui lo chef catalano ci ha abituati. Ma perché non provarla?