Esiste un’arte delle idee e un’arte delle parole. Ma esiste anche l’arte della loro interazione – quella che cerca di dare forma a una conversazione.
Ed è qui che arriva il progetto “The Form of a Conversation”, un format inventato dalla curatrice e gallerista Martina Simeti, in cui gli artisti si incontrano, dialogano e danno forma artistica alle parole dell’altro.
Un esercizio non sempre facile, avverte Simeti, a volte rischioso – come ogni contatto in cui, a partire da una assenza, si finisce nel perdersi nell’altro, in un ritmo di coppie, scandito per terzine.
La prima tranche prevede opere di Sylvie Auvray, ispirate dal dialogo con la stessa Martina Simeti, «che è avvenuto in modo informale e di cui non ho traccia audio» (poi capiremo perché è importante).
(alcune opere scaturite dall’incontro tra Sylvie Auvray e la stessa Martina Simeti)
Quello tra Davide Stucchi e Susan Cianciolo è un evento pubblico a Milano avvenuto nell’estate del 2019.
Invece, il contatto tra Gaia Vincensini e Mimosa Echard «è avvenuto nello studio parigino di Mimosa, alla fine del lockdown».
Come si può vedere, «è un’idea che, anche se nata nel periodo della quarantena» quando gli spazi espositivi erano chiusi e tutti si domandavano con quali mezzi proseguire, «non vuole essere legata a quel momento. Esplora invece aspetti del passato, del presente e del futuro».
Anche perché il formato proseguirà, ci saranno altre coppie , o meglio, «binomi, che saranno sempre scanditi di tre in tre», fino a nove, in iniziative che culmineranno con altri progetti, tra cui «un libro d’artista».
Quando saranno raccolti insieme, dialoghi e immagini, si potranno apprezzare le opere e cogliere le parole che le hanno ispirate. Un percorso a ritroso che ricostruisce gli effetti del contatto, o dello scambio.
Al momento si possono vedere online. Ogni format è presente sul sito della galleria (lo spazio espositivo di via Tortona, a Milano, che riaprirà a settembre con una mostra proprio di Mimosa Echard) e di binomio in binomio, si possono vedere (o per gli occhi esperti leggere), in mezzo agli stili – sono unici, va detto – le rielaborazioni delle idee.
Parole diventate immagini, si potrebbe pensare. Ma è di più: si tratta di percorsi logici che vengono trasformati in intuizioni. Là dove la connessione si fa profonda, l’ispirazione torna originaria, e ciò che risulta sorprende e interroga. Ed è bellissimo.