La Fondazione ResPublica, presieduta da Eugenio Belloni e del cui Comitato scientifico è responsabile l’ex ministro Tremonti, ha elaborato “Una visione per la ricostruzione – Costruire una Nazione più prospera”, un documento per indicare le prospettive di rilancio e crescita dell’Italia.
La Fondazione di cultura politica, coadiuvata nel suo progetto da autorevoli esponenti dell’area economica e politica lombarda, tra cui Ferruccio de Bortoli, Giuseppe Ghizzoni e Roberto Maroni, ha trasmesso il paper alle principali istituzione del Paese,
Il documento si articola su cinque capitoli e offre ben 59 proposte concrete di azione. I capitoli sono divisi in cinque aree principali di interesse: il capitale umano, la fiscalità, la produttività per la crescita, la rivoluzione tecnologica e gli investimenti pubblici.
Tra le misure principali proposte c’è la «necessità di ripartire da uno shock fiscale concentrato sulle imprese, al fine di creare nuova ricchezza e occupazione». Questo perché, continua il testo, «il più grande taglio di imposte sui produttori dal dopoguerra (con ipotesi di dimezzamento corporale tax) sarebbe attuabile con un costo impegnativo, ma sostenibile per il Paese, recuperando risorse principalmente all’interno di una concreta spending review».
In ogni punto la Fondazione ResPublica offre qualche considerazione originale e proposte concrete su cosa fare e con quale ordine di priorità. L’Irpef e l’Iva per esempio andranno riviste solo una volta che la ripresa dell’economia sarà avviata e in ogni caso non andranno finanziate a deficit, ma coperte con riduzioni di altre agevolazioni fiscali e con una più efficace lotta all’evasione. Su quest’ultimo tema, il documento propone la creazione di un ministero per l’equità fiscale e di coinvolgere nell’individuazione della piccola ma diffusa evasione i Comuni.
Quanto agli investimenti da varare attraversi i fondi che l’Europa metterà a disposizione: per ResPublica dovranno servire per migliorare l’infrastrutturazione del Paese. A partire dal 5G, fino alla conversione green della nostra industria.
Da qui la proposta di un investimento straordinario nelle politiche legate alla famiglia, per valorizzare la componente femminile e garantire nuove opportunità di studio e lavoro alle future generazioni. Con una riforma dell’istruzione che passa attraverso un potenziamento degli istituti tecnici e delle lauree specialistiche nei settori che hanno prospettive di maggiore crescita e nei quali già oggi mancano persone specializzate.
Per stimolare la competitività bisognerà inoltre togliere i freni alla concorrenza soprattutto nel settore dei servizi e migliorare l’ambiente nel quale devono agire le imprese a cominciare dall’eccesso di burocrazia e dalle lentezze e incertezze del diritto e della Giustizia.