«Assaggia un pezzettino di torrone, quello dolce, con le mandorle, proprio di Cremona». Dice la signora con i boccoli biondi e un pellicciotto di eco-pelliccia verde bosco. «No, vieni qui» le risponde in dialetto una più bassina, con un cappottino crema che la strizza in vita «ci sono i pizzoccheri della Valtellina e il caciocavallo dell’Abruzzo». Voci, colori, profumi, sapori, trame e materie, tutti insieme, mischiati come succede solo una volta all’anno, all’Artigiano in Fiera a Milano. Succede, anzi succedeva. Per chi non lo sapesse, L’Artigiano in Fiera è uno di quegli appuntamenti che per i milanesi (e per una buona fetta di chi arriva anche da ben più lontano) vogliono dire Natale, secondo solo, e non con assoluta certezza, alla fiera degli Oh bej Oh bej. Altra “istituzione” che quest’anno i milanesi saluteranno da lontano.
Nel 2019 Artigiano in Fiera aveva registrato una presenza record di 3.000 espositori e oltre un milione di visitatori, ma, come ovvio, nel 2020 non ci sarà nessuna edizione. O meglio, non ci sarà come l’abbiamo sempre vissuta, ma arriverà “a casa” on line e con un ristorante delivery. Già, perché se la gente non va alla fiera, la fiera va alla gente. E lo fa sfruttando l’unico mezzo che ci ha salvato dalla follia in questo anno (im)memorabile: “l’internet”.
Artigiano in Fiera Live parte dal 28 di novembre, giorno in cui, cliccando sul sito, si accede a una innovativa piattaforma in cui visitare virtualmente le aziende artigiane, curiosare tra i laboratori, e acquistare i prodotti. Un “media-commerce” implementato da Ge.Fi Gestione Fiera Spa, strutturato con una navigazione fluida e intuitiva ad accesso gratuito, diviso in quattro pratiche sezioni per ricercare le aziende per appartenenza territoriale, per incontrare in un faccia a faccia virtuale gli artigiani, e per acquistare i prodotti, suddivisi per categoria.
E il gusto e il profumo? Sono nella quarta sezione, e arriveranno direttamente fra le pareti di casa, dall’inizio della manifestazione fino al 23 dicembre, in una modalità nuova, ma non nuovissima per un popolo ormai educato al delivery: i piatti a domicilio. A preparare le pietanze più gettonate della manifestazione c’è il ristorante di Artigiano in Fiera Live powered by Mi View Restaurant dove è possibile ordinare con consegna a Milano e nell’hinterland. Oltre a tanti percorsi suggeriti per scoprire nuove suggestioni di gusto e un’area dedicata alle grandi offerte di promozione turistica.
Ma torniamo a noi. Alla guida del ristorante virtuale – che virtuale non è – c’è lo chef Christian Spagnoli, che propone quattro menu diversi in viaggio da Nord a Sud, isole comprese, più una serie di piatti “Gli Immancabili” sempre in carta, che vanno da “Il Granchio nel bosco”, insalata calda di funghi cardoncelli, spalletta di maiale e granciporro, al più classico dei classici emiliani, “Il cappelletto di Bologna” in brodo dashi, fino a una combinata di dolci fra cui si fa prima a non scegliere: una deliziosa “La Signora Mela” con caramello, fava tonka e confettura di mandarino, e la Castagna con cuore di liquirizia, meringa e nocciola “In cima al Montebianco”.
Ordinarli è davvero semplice, si telefona (02 78612732) o si scrive a [email protected], con ordini fra le 19.00 alle 21.00 dal lunedì al venerdì, il sabato dalle 12.00 alle 15.00 e dalle 19.00 alle 21.00, e la raccomandazione di prenotare entro le 18.00 per la cena e entro le 11.00 per il pranzo del sabato. Si sceglie e poi si paga comodamente con POS Contactless o con PayPal. “Gli Immancabili” a parte, i menu variano ogni settimana fino a (quasi) Natale, con cadenze 28 novembre-3 dicembre, 4-10 dicembre, 11-17 dicembre, 18-23 dicembre. In un mix di sapori nostrani, che si muovono in libertà dalla Sardegna al Lazio, dalla Lombardia al Tirolo, passando per la Puglia e la Campania in una carrellata dei piatti più emblematici di tutte le scorse edizioni.
E così è possibile gustare il sapore della Trinacria in “Come un’arancina siliciana” – una intrigante rivisitazione con gnocco soffiato di pane e farina di riso ripieno – saltellare sul Tavoliere con “L’Orecchietta fumè”, e risalire fino a Norcia per assaggiare “Il Maialino Sprint”, ma solo dal 28 novembre al 3 dicembre. Si balza in Alta Lombardia dal 4 al 10 dicembre, con una lasagnetta valtellinese “Non è il solito pizzocchero” (appunto), o si riscopre il sapore autentico dei salumi artigianali serviti con gnocco fritto emiliano, per tornare in Sicilia con la cassata della tradizione.
“Il mare di Bari”, una tiella di riso, patate e cozze, porta in tavola il profumo del basso Adriatico, ma si può anche sostare in Maremma con il brasato di Chianina e i fagioli all’uccelletto, chiudendo la passeggiata in Alto Adige con lo squisito Strudel di mele, dall’11 al 17 dicembre. Nell’ultima settimana, quella che va dal 18 al 23 dicembre, si fugge fra i castelli romani a mangiare l’A Riccia cotta a bassa temperatura e accompagnata da purè di castagne e caviale al limone, si spizzicano le fragranti focaccine pugliesi al pomodoro e si finisce in bellezza con un babà della tradizione bagnato nel limoncello. I piatti, ovviamente, arrivano a casa pronti al consumo o da scaldare o rigenerare in pochi e semplici passaggi, e se si vuole controllare la provenienza delle materie prime e delle aziende artigiane basta visitare il sito artimondo.it.
Ad accompagnare ogni menu, infine, ci sono i cocktail più vari – Daiquiri, Vodka Lemon, Spritz Saint Germain – e una notevole cantina dei vini, con una selezione di bollicine, bianchi e rossi, da acquistare in bottiglia. Per chi preferisce, non mancano le birre. Insomma, solo buone notizie. Ma non tutte. Fra le (altre) buone notizie, Ge.Fi Gestione Fiera Spa si fa carico delle spese di spedizione per chi ordina prodotti dalla piattaforma per almeno 39 euro ad artigiano, altrimenti la consegna costa 5 euro per gli ordini inferiori a 50 euro.
Non sarà come essere lì, ma gustarlo a casa ha comunque un ottimo sapore.