Il conto lo fa il quotidiano Milano Finanza in apertura: «Un cenone da 550 posti». Da qui a fine primavera, nelle società pubbliche si libereranno più di 550 posti, tra organi già scaduti e quelli che termineranno il mandato con l’approvazione dei bilanci 2020.
Come calcolato dal centro studi Comar, tra cda e collegi sindacali già scaduti da mesi ci sono più di 360 incarichi da assegnare, a cui si aggiungono 190 posti nei consigli di amministrazione che si libereranno la prossima primavera, con l’approvazione del bilancio 2020. Si tratta di molte importanti controllate dirette dal ministero dell’Economia. A partire da Cassa depositi e prestiti, ma anche anche diverse controllate di Enel, Eni e Leonardo.
Cdp, con un consiglio di 14 membri, per la sua strategicità è di gran lunga la più importante. Ma ci sono da rinnovare anche i cda di Ferrovie, Anas e Invimit. E poi anche la Rai, Sogei, il Gse (Gestore servizi energetici). Tra i cda già scaduti, da segnale anche quelli di Trenitalia e Rfi: nei giorni scorsi si è avuta l’ennesima fumata sui nuovi vertici e domani si ritenterà con un nuovo consiglio di Ferrovie.
Poi ci sono le controllate delle controllate del Mef, tra Enel, Poste e Leonardo, ma anche Invitalia e Sport e Salute. Tra queste anche Saipem, ad esempio. Solo per Eni, tra le controllate ce ne sono in scadenza ben 70.
Un lungo elenco di incarichi che dovranno essere spartiti tra Pd, Italia Viva, Movimento Cinque Stelle e LeU. Allora perché far cadere il governo? – si chiede Milano Finanza. Un motivo in più per Conte per restare a Palazzo Chigi.