Con il ritmo sostenuto delle vaccinazioni in America, il giorno della riapertura definitiva è sempre più vicino. Insieme a quello, si prepara un vero e proprio boom per l’industria della bellezza, finita in secondo piano nei mesi del lockdown e delle restrizioni.
I dati vanno tutti in questa direzione. Come spiega questo articolo di Amanda Mull pubblicato sull’Atlantic, gli americani vogliono tornare alla vita sociale in forma smagliante. È il desiderio di riprendere il controllo del proprio aspetto, o di cancellare i segni della sofferenza e della costrizione. Ma è anche la vanità – condivisibile – di ripresentarsi nel migliore dei modi alla propria cerchia di amici e conoscenti.
Il risultato è un vero e proprio boom di prenotazioni sulle piattaforme di servizi di bellezza. Trattamenti alle unghie, alle sopracciglia. Cura della pelle e dei capelli. Ma si vede anche il desiderio di spaziare, andare oltre i trattamenti consueti e provare qualcosa di nuovo.
Secondo Amanda Mitchell, giornalista di Allure e Marie Claire che si occupa di prodotti di bellezza, il numero delle persone che accenna a iniezioni e botox è aumentato in maniera sensibile.
C’è molta più curiosità di prima sul tema, spiega. E si può spiegare in tanti modi: noia, voglia di novità, speranza di migliorare un poco. Forse è un effetto stesso della pandemia: i disastri inducono a fare cambiamenti – il classico esempio è il taglio di capelli dopo la fine di una relazione – per cui l’effetto di una pandemia potrebbe essere una nuova, ritrovata, serenità nelle mani di un professionista.
I numeri, in ogni caso, confermano il quadro. Tra i servizi considerati dall’articolo svetta GlossGenius, una piattaforma per prenotazioni e pagamenti di servizi estetici. Secondo le dichiarazioni della sua fondatrice, Danielle Cohen-Shohet, dallo scorso marzo è aumentata la richiesta di trattamenti casalinghi (anche solo una messa in piega), mentre il totale delle prenotazioni è cresciuto del 20% dall’inizio dell’anno, in un periodo che, in tempi normali, è molto più rilassato.
Tenovertent, un gruppo di saloni per unghie di Manhattan, ha già un boom di richieste (anche se, per ora, ha riaperto solo uno dei suoi sei centri). I clienti stanno tornando, chiedono trattamenti vecchi e nuovi, vengono in gruppetti. Soprattutto, spiega la cofondatrice Nadine Abramcyk, si prendono la briga di prenotare in anticipo (una buona abitudine che pre-pandemia avevano in pochi).
Se si guarda a Plump, che offre iniezioni e altre forme di servizi per la pelle, si vede che la fame di bellezza e punturine è al massimo. Tutti posti sono già stati prenotati da tempo. Per venire incontro alla domanda, è stato necessario assumere nuovo staff. Basterà? Forse nemmeno, visto che l’agenda dello specialista appena preso è stata riempta nel giro di pochi giorni.
È la fotografia di una controtendenza. Se l’economia generale è ancora ferma o, quando va bene, in lentissima ripresa, il settore dei trattamenti cosmetici è già in espansione. Si cercano sedi più grandi, si assumono specialisti rimasti disoccupati, si preparano nuove agende e liste d’attesa. Il punto di forza è che la gamma dell’offerta è ampia e può accontentare tutte le categorie sociali.
Non è quasi più nemmeno una questione di disponibilità finanziarie (anche se in generale ci si aspetta che ad accedere a botox e filler siano i più agiati) perché da tutte le parti si chiedono interventi, anche di basso impatto.
È il segnale però che qualcosa è cambiato, che la normalità (che sia un ritorno, una nuova versione poco importa) è alle porte, almeno negli Stati Uniti. Soprattutto, è ormai acquisita la percezione del suo imminente ritorno. Se dopo un periodo di incertezze e sofferenze globali dedicarsi alla propria cura può sembrare vacuo, il punto vero è che attraverso il controllo della propria estetica ci si prepara per il ritorno, graduale e studiato, della vita sociale.
Il desiderio di farsi trovare in forma e, magari, anche meglio di prima, ha il sapore di una nuova prima volta, di cui si vuole approfittare eliminando i segni di mesi di incuria. Il distacco con il passato, insomma, dovrà essere visibile. E lo si dovrà cogliere, oltre che nelle menti, anche sui volti di tutti.