Buone praticheCome l’istituto europeo per l’innovazione vuole rilanciare il settore culturale

L‘organismo Ue dedicato alla trasformazione digitale lancerà presto una selezione per raccogliere proposte che portino nuova linfa a uno degli ambiti più colpiti dalla pandemia. Con un budget previsto di circa 300 milioni di euro e un orizzonte di due anni, l’obiettivo è contribuire alla creazione di un ecosistema solido, in grado di affrontare le sfide del futuro

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Aprirà presto, presumibilmente già a ottobre, la call che l’Istituto europeo per l’Innovazione e la Tecnologia (EIT) intende lanciare per il rilancio del settore culturale europeo, fortemente intaccato dalla pandemia. Una chiamata che punta a coinvolgere organizzazioni, aziende, stakeholder e innovatori da tutta Europa per mettere sul tavolo proposte concrete per il rilancio delle industrie culturali dei Paesi europei, facendo leva sullo spirito di cooperazione tra attori diversi e accelerando l’intero processo attraverso la tecnologia. Già nel pomeriggio di oggi (dalle 14 alle 15.30) è previsto un webinar dedicato per iniziare a raccogliere informazioni, cosicché tutti gli aspiranti partecipanti possano cominciare a preparare il terreno (e i propri progetti) in vista dell’apertura del bando.

«Nel corso del 2020, il settore culturale in Europa ha perso circa il 30% della propria attività, una perdita pari a 200 miliardi di euro», ha spiegato Martin Kern, direttore dell’EIT, durante la conferenza stampa di lancio dell’iniziativa. «Con questa call noi puntiamo a mettere in campo tutte le energie possibili per il rilancio di un settore chiave in Europa. Lo facciamo attraverso l’innovazione, che è alla base del nostro lavoro, oltre che un elemento chiave per la ripresa dopo la pandemia e un acceleratore verso il futuro in tutti i sensi».

L’EIT, che già lavora attraverso consorzi in diversi campi, punta dunque a mettere a sistema una serie di iniziative ed energie per il rilancio del settore in tutto il continente, mettendo insieme gli attori più variegati all’interno dell’industria creativa e, più in generale, chiunque abbia proposte per applicare l’innovazione tecnologica alla cultura. La macchina promette di essere imponente: normalmente, ciascun consorzio nasce unendo una cinquantina di partner, che arrivano anche a 200-300 unità nel momento in cui il progetto è avviato a pieno regime. Sulla base di queste partnership, all’interno dell’EIT ciascuna organizzazione o individuo può trovare partner per sviluppare progetti di vario genere, comprese attività commerciali e iniziative imprenditoriali di diversi tipi. Nel caso della call per il rilancio del settore culturale, i progetti potranno spaziare largamente, da idee per startup a progetti nel campo del no profit. In questo senso la call rappresenta una sorta di grande brainstorming dove mettere insieme proposte diverse, per poi trovare partner e unire le forze anche a livello transnazionale.

«Con questo progetto noi abbiamo sostanzialmente tre obiettivi: contribuire a toccare direttamente le sfide chiave del settore, lavorare per generare un impatto economico positivo, fra creazione di posti di lavoro e opportunità di crescita, e in generale dare un contributo per innovare l’industria della cultura, formando sempre più mentalità innovative e introducendo sempre più tecnologia anche in quest’ambito», spiega ancora Kern.

Ad oggi, l’EIT vanta una rete composta da 9 consorzi (EIT Climate-KIC, EIT Digital, EIT InnoEnergy, EIT RawMaterials, EIT Health, EIT Food, EIT Manufacturing, EIT Urban Mobility), 60 hub innovativi in tutta Europa, oltre 2000 partner, 3200 attività sostenute, 1170 fra prodotti e servizi lanciati e oltre 3,3 miliardi di euro di investimenti generati. Per la call del rilancio del settore cultura, la roadmap prevede un orizzonte temporale di due anni (la chiusura delle proposte sarà a marzo 2022) e un budget di circa 300 milioni di euro. I dettagli dell’iniziativa, comunicano dall’istituto, saranno pubblicati man mano sul sito nell’arco dei prossimi mesi. Intanto, fra i materiali del webinar si trovano già una roadmap indicativa e una serie di FAQ, oltre alla strategia dell’EIT per il 2021-2027.

«Noi crediamo che l’innovazione svolga un ruolo chiave per affrontare le sfide sociali che abbiamo davanti, così come per creare un futuro più verde e sostenibile», dice il direttore. Posto che il rilancio del settore culturale, fra i più colpiti in assoluto durante la pandemia, sarà fra le sfide più difficili nei prossimi anni, con questa iniziativa l’EIT punta a dare un sostegno in più per la ripresa. Senza dimenticare quanto l’innovazione tecnologica in ambito culturale non sia più rimandabile, specialmente dopo il coronavirus: «L’innovazione, però, non nasce dal nulla. La cooperazione è chiave», conclude Kern.

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