Vincenzo Falcone è uno che il food porn lo conosce bene. «Nel 2010 ero negli Stati Uniti e questo hashtag spopolava. Tornato in Italia iniziai a parlarne – ci spiega il food influencer e imprenditore – Tutti mi dissero “è una moda, passerà”», ma così non è stato. Su questo concetto Falcone e Gian Andrea Squadrilli hanno creato la catena di ristoranti Golocious Burger & Wine, che oggi vanta 15 locali. In un’epoca in cui prima di andare al ristorante consultiamo il relativo profilo Instagram, i due hanno pensato di arrivare dritti al cuore dei potenziali clienti attraverso Tinder.
«Uso Tinder quando sono in viaggio – spiega Falcone – così ho detto al mio socio: perché non lo usiamo per far conoscere i nostri piatti?». Hanno creato il profilo Golocious, caricando dieci foto di panini, supplì e pizze davvero “pornografici”. Per aggirare il limite dei 100 km imposti dalla geolocalizzazione dell’app per utenti nella versione free, sono bastati 10 euro al mese, fee necessaria per accedere a Tinder Plus ed essere localizzati da qualunque parte del mondo. «In attesa di aprire a Reggio Calabria, posso già geolocalizzarmi lì e far vedere le foto dei nostri panini ai clienti che faranno match con noi. Una pubblicità enorme a un costo praticamente irrisorio». La comunicazione non si ferma lì: dato che Tinder è collegato a Instagram, si può anche esplorare tutto l’universo Golocious già esistente sui social.
Pare che tutto sia nato dall’associazione di idee tra cibo, amore e godimento: succede a tavola, succede a letto. «Il cibo è sempre stato unito ad amore, sesso ed erotismo – osserva Falcone – Il nostro cibo ha una carica erotica non indifferente». Così oggi, se si è in una delle città colonizzate da Golocious e si è su Tinder, tra le foto tra cui scegliere il partner della serata potrebbe capitare un sugoso supplì o un sontuoso burger, con tanto di hashtag per la targhettizzazione. Da lì al match, il passo è davvero breve. «Mandiamo un messaggio di contatto in cui diciamo alla persona che l’aspettiamo per un panino». Il resto è asporto (o delivery, con Uber Eats). Per una sera potreste vivere il brivido di andare a letto con un panino.
Abbiamo bisogno d’amore (e di panini)
«In questo periodo c’è sempre più bisogno d’amore e non esiste amore più bello di quello per il cibo. Noi amiamo i nostri clienti e ci è venuto naturale aprire un account su Tinder, in una città che ancora non ci conosce: dove trovare l’amore se non in rete?». Cinquant’anni fa a nessuno sarebbe mai venuto in mente che un giorno avremmo cercato amore e panini online. Ma oggi è così.
«Il mercato è talmente vasto e saturo che avere informazioni diventa necessario. Anche quando scegliamo di andare al ristorante guardiamo il profilo Instagram per vedere cosa si andrà a mangiare. Prima si andava al ristorante per riempirsi, ora non più. Ma ancora oggi, proprio come prima, resta fondamentale l’incontro offline, dove vado a verificare le mie aspettative. Su Tinder si crea il match, ma nella realtà anche un incontro fugace può trasformarsi in amore eterno».
Food porno vs qualità: scatta il match?
Il problema è che non sempre alle immagini lascive di salse che scivolano suadenti su un hamburger o su una spirale di spaghetti, corrisponde la qualità. È lì, che si gioca la sfida più interessante. «La verità è che il food porn lo trovi ovunque. Tanto nel ristorante stellato, quando ti rifiniscono il piatto a tavola, quanto a casa, quando cucini un uovo, lo rompi e fai colare il tuorlo. È godimento del cibo attraverso occhi, palato e anche stomaco. Se mangi una bella cosa, che ti fa godere, è saporita e il giorno dopo stai benissimo, senza sentirti pesante, la vittoria è completa».
Il food porn del futuro
Dal 2010 a oggi tante cose sono cambiate, anche nel food porn. La Carbonara impera. La si riproduce ovunque con l’immancabile hashtag. Cosa ci aspetta dopo? Per i suoi locali Falcone punta sulla sua Pistacchiosa, una crema di pistacchio fatta in casa che va a fare l’amore con un rigatone insieme a pomodorini e guanciale. Ma c’è un altro trend su cui il food influencer e imprenditore è pronto a scommettere: la Nerano. «Il mio socio ha detto: facciamo diventare Nerano più famosa di Capri! Così abbiamo preso questa ricetta, lo Spaghetto alla Nerano, fatto con crema di zucchine, basilico e burro e abbiamo iniziato a proporlo in rete, con la sua pazzesca cremosità. Ogni foto di un piatto di spaghetti o altro, fatto con il metodo Nerano supera sempre i 10 mila like».
Non contenti dell’effetto in patria, Falcone e Squadrilli hanno partecipato all’operazione Baratto lanciata da Gabriele Lamonaca, creatore dell’operazione Unregular Pizza, facendo sbarcare la ricetta in America: è piaciuta talmente tanto che ora è diventata una delle pizze preferite di Joe Bastianich. Il food porn è dentro di noi, nella nostra storia gastronomica: basta solo cercare bene, anche tra le ricette di famiglia, per trovare la prossima cremina che ci ruberà il cuore.