Il piano per la cybersecurityA luglio si terrà la gara per il cloud nazionale degli enti pubblici

Il ministro Colao prepara la procedura per designare il gestore del Polo strategico che dovrà gestire e proteggere i dati di 200 amministrazioni. Pronte a partecipare le cordate Tim-Google, Fincantieri-Amazon e Leonardo-Microsoft. Ma altri potrebbero aggiungersi

(LaPresse)

Il governo sta studiando uno scudo per i dati italiani che passeranno al Polo strategico nazionale (Psn) e alla modalità cloud. E a luglio ci sarà la gara per scegliere il gestore della nuova infrastruttura. Il Pnrr assegna 900 milioni al progetto e nelle schede inviate alla Commissione europea si parla di un partenariato pubblico-privato come base per la gestione del servizio – spiega Il Sole 24 Ore.

La creazione di un Polo strategico nazionale, dove ospitare le applicazioni della pubblica amministrazione e i dati dei cittadini, «è la madre di tutte le operazioni per la trasformazione digitale dell’Italia», scrive Repubblica. L’operazione nasce per mettere in sicurezza il sistema dei server della pubblica amministrazione, se è vero che – come ha detto il ministro Vittorio Colao – il 95% è obsoleto e inaffidabile. E il risultato dovrebbe addirittura essere un risparmio tra il 40 e il 50% rispetto all’attuale spesa di gestione affidata a pochi player.

Il Polo strategico nazionale consisterà in un insieme di quattro data center fisici. La gestione del sistema dovrebbe essere nelle mani del ministero dell’Innovazione e del Dipartimento per la trasformazione digitale.

L’intenzione del governo è di accelerare per arrivare all’aggiudicazione entro il 2021 e all’operatività nel secondo semestre del 2022. In Italia la prima a muoversi per candidarsi a realizzare il Psn è stata Tim, stringendo una partnership strategica con Google, con la creazione di una società dedicata chiamata Noovle. Tim e Google ora potrebbero presentare una proposta insieme a un partner pubblico come Cassa depositi e prestiti o Sogei. Ma ci sono anche le cordate alternative già pronte. Il 13 maggio è arrivata la partnership fra Fincantieri e Amazon web services. Il 26 maggio è stata la volta di Leonardo e Microsoft. Le imprese stanno cercando di capire se invece che dividersi in tre squadre non possano invece unirsi. Ma altri potrebbero aggiungersi: Fastweb ha appena annunciato di voler essere parte della partita, e dalla Silicon Valley è in arrivo Oracle.

Restano però ancora dei nodi da sciogliere. Si deve decidere ad esempio se creare una nuova società controllata dal Mef che farebbe da soggetto intermedio tra il polo e le amministrazioni pubbliche per il supporto alla migrazione. Va poi nel frattempo eseguita la classificazione dei dati, divisi tra ultrasensibili, sensibili e ordinari.

La migrazione nel Polo, secondo le stime contenute nel Recovery Plan, riguarderà 200 grandi enti centrali più 80 aziende sanitarie locali. Le altre amministrazioni pubbliche potranno approvvigionarsi sul mercato da operatori certificati. Per gli enti locali il Recovery prevede invece una dote di 1 miliardo per migrare in cloud qualificato, anche mediante aggregazioni.

Intanto in Parlamento si ragiona su una sorta di “Cloud Act”, cioè una possibile mozione sulla sovranità dei dati per avere garanzie circa la proprietà dei data center del Polo e la gestione a controllo pubblico. La presenza dei player americani, necessaria per la qualità della tecnologia, pone interrogativi sulla applicazione del Cloud Act americano del 2018, che prevede l’obbligo per gli operatori di fornire, in forza di un mandato delle autorità, i dati digitali in loro possesso. Ecco perché i tecnici del governo starebbero studiando uno scudo, prevedendo il pieno controllo almeno sui dati più sensibili. È per contrastare questa legge infatti che in Europa Francia e Germania hanno lanciato il progetto Gaia-X: chiunque voglia offrire servizi cloud ai paesi dell’Ue dovrà farlo con regole europee. E anche l’Italia ha aderito.

Le newsletter de Linkiesta

X

Un altro formidabile modo di approfondire l’attualità politica, economica, culturale italiana e internazionale.

Iscriviti alle newsletter