Dal Baltico a Venezia Il suolo si fa design: parola di Rick Gerner e Johanne Jahncke

La loro idea di artigianato si basa sull’approccio fisico con la materia: un autentico legame che li caratterizza e ne segna il percorso artistico

Gernerjahncke.dk

In Danimarca, precisamente a Bornholm, un’isola situata nel Mar Baltico, sorge un centro abitato di circa ottomila abitanti, con un paesaggio caratterizzato da barche da pesca e basse casette dai colori tenui. Proprio come in una cartolina. Si chiama Nexø, e ospita il laboratorio di due artigiani che hanno partecipato all’edizione 2022 di Homo Faber a Venezia. 

Stiamo parlando di Rick Gerner e Johanne Jahncke, che si sono trasferiti a Nexø con l’intento di studiare e lavorare i frammenti del suolo. Con quale obiettivo? Convertirli in bicchieri, brocche, vasi di ceramica e vetro che assumono la stessa identica colorazione del terreno.   

Cup soil di Gerner Jahncke

Gerner e Jahncke sono affascinati da ciò che giace sotto i loro piedi e dagli elementi che la terra offre spontaneamente. Partendo da lì, creano oggetti di uso quotidiano. La loro idea di artigianato si basa sull’approccio fisico con la materia: un autentico legame che li caratterizza e ne segna il percorso artistico e commerciale.

«Studiare il suolo da un punto di vista estetico», si legge sulla home del loro sito. E infatti, oltre alle collezioni di prodotti di uso domestico, Gerner e Jahncke si dedicano a lavori espositivi, come il loro ultimo “Soil glass from Bornholm”: il suolo congiunto e combinato con il vetro. Il ferro naturalmente contenuto dalla terra, piccole pietre e materiali organici alimentano i chiaroscuri verdi del vetro, la sua consistenza. Soffiandolo e plasmandolo, lo trasformano in qualcos’altro. 

Gerner Jahncke ricavano i pigmenti per le colorazioni dalla terra

Chi passa da Nexø può liberamente fermarsi a vederli all’opera dentro il loro studio, sempre aperto al pubblico. Del resto, la componente davvero artigianale di un prodotto è anche il suo processo in diretta, la sua immanenza, la sua prossimità con chi lo acquista. Qui, Rick e Johanne mostrano anche che la scelta dei colori è strettamente legata alle sfumature dei paesaggi nordici che li circondano.

I materiali estratti dal suolo e adibiti per le loro opere provengono anche dall’Islanda e dal Giappone, dove Rick e Johanne hanno viaggiato e si sono fermati a collezionare campioni con speciali proprietà geologiche. Percorrendo e setacciando il territorio, hanno studiato la sua storia e ciò che produce. In questo modo hanno scoperto, ad esempio, che il suolo islandese presenta un elevato contenuto di argilla. Esattamente così come in Giappone (dove l’artigianato è radicato nelle tradizioni antiche del Paese) hanno invece approfondito la lavorazione della ceramica, accordandola con la palette di colori degli ambienti circostanti. 

Texture per le ceramiche Gerner Jahncke (foto Ida Buss)

In entrambi i casi, sono poi nate serie di prodotti grazie alle tecniche apprese all’estero: bicchieri  dove granelli di sabbia e piccoli sassi sono visibili dall’interno della loro superficie trasparente e brocche smaltate che restituiscono le atmosfere, i terreni e le sfumature dell’Islanda.

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