Giada Biaggi sul palcoTra stand-up comedy e cocktail ultra-low alcol: Fuori Festival con Linkiesta Eccetera

L’autrice milanese ha sfoggiato la sua vena comica, erotica, femminista e irriverente al punto giusto, all’interno del nuovo club milanese di Lynk & Co, la “Netflix dell’auto”. Tra una risata e l’altra, anche una drink experience con il distillato Atopia Spiced Citrus (0,5 per cento di gradazione alcolica)

Foto Gaia Menchicchi

«Giada, ma non hai paura che facendo questo tipo di comicità spaventi gli uomini? Beh, è esattamente questo il punto. Non sono mica come una di queste femministe radical chic che “Oh mio dio, mi ha invitato a fare l’aperitivo, poi siamo andati a cena e mi ha invitato a salire a casa sua. Abitava al terzo piano, senza ascensore. E non aveva neanche un mobile di Cassina. Io pensavo mi facesse ascoltare gli album di Battisti, quelli che non ci sono su Spotify, e invece no: voleva fare sesso. Ti rendi conto?”». L’ironia di Giada Biaggi, giovane scrittrice recentemente sbarcata nell’affascinante universo della stand-up comedy, è così: irriverente, senza fronzoli, sfacciata e – tra le righe – ricca di riferimenti culturali non semplici da trovare in questo campo. 

Giada Biaggi sul palco del Club di Lynk & Co. Foto Gaia Menchicchi

Con l’autrice milanese, all’interno del nuovo club di Lynk & Co in corso Venezia 6 a Milano, si è chiusa in bellezza la quarta edizione di Linkiesta Festival: una due giorni densa di appuntamenti, dibattiti e idee per approcciarsi a una realtà in costante evoluzione. La stessa realtà che, in modo ironico e provocatorio, ha provato a dipingere Giada Biaggi con il suo spettacolo di stand-up comedy di sabato 26 novembre.

Lynk&Co Club è in Corso Venezia, 6 a Milano. Foto Gaia Menchicchi

L’autrice meneghina, da poco in libreria con “Il bikini di Sylvia Plath” (potete leggere un estratto qui), ha parlato di femminismo nell’era di Instagram e TikTok, delle ipocrisie che spesso dominano i rapporti umani e di una Milano moderna, un po’ “tirata” e variopinta, colma di spunti comici ideali per chi – per lavoro o per sana goliardia – vuole far ridere le persone. 

«Mi dispiace tantissimo se sono così cinica, ma in questa città ci han provato in tutti i modi a distruggere il romanticismo: vino in lattina, lampadine led nei ristoranti al posto delle candele…  non so se sono a un primo appuntamento o a una veglia funebre. E poi questi ragazzi non hanno più la macchina. Io sono femminista ma vorrei un uomo con la macchina: non ho la patente. O fanno car sharing o ti portano casa in monopattino, poi arrivi da loro e scopri che hanno lo smalto sulle unghie. Color tortora, tengono a specificare», ha detto Biaggi nella prima parte dello spettacolo. 

Foto: Gaia Menchicchi

Non è mancato il riferimento (sempre divertente) alle spunte blu di Whatsapp: «Posso sopportare tutto. Ma non il visualizzato e non risposto. Per questo io credo che Dante Alighieri, oggi, avrebbe avuto TikTok: questo è il titolo di un corso dello IULM che prima era il titolo di un corso dello IED. Anzi, Dante avrebbe direttamente inventato un girone infernale per chi visualizza e non risponde». 

Tra una risata e l’altra, gli ospiti della serata hanno sorseggiato, incuriositi e stupiti, dei cocktail “ultra-low alcol”. Grandi classici della mixology reinterpretati e preparati con l’Atopia Spiced Citrus (uno dei distillati di Atopia), bevanda con lo 0,5 per cento di gradazione alcolica e realizzata con ingredienti naturali: agrumi e spezie distillate con ginepro, arancia, limone, coriandolo e radice di angelica. E per finire, un tocco di fiori d’arancio e assenzio. Gli infusi vengono sapientemente distillati in un pot still di rame con botaniche naturali e la gradazione alcolica così bassa non gli permette quindi essere definito un gin, quanto uno spirit; per avere un’idea, un Atopia & Tonic contiene 75 volte meno alcol di un Gin & Tonic classico! 

Foto: Gaia Menchicchi

Il risultato è una bevanda aromatica, speziata e rinfrescante, concepita per rendere l’esperienza del “bere moderato” più arricchente e gustosa. Nell’immaginario collettivo, “low alcol” è un termine spesso associato alla noia, a una serata spenta e ai sapori dolciastri delle bibite gassate. Niente di più sbagliato. Al bancone della sede milanese di Lynk & Co si potevano ordinare tre drink. L’Atopia Spritz, preparato con Atopia Spidec Citrus, Monin sciroppo orange Spritz e Festivo Niasca Portofino. L’Atopia Zero Negroni, con Atopia Spiced Citrus, Monin Bitter e Everleaf Forest. E, infine, l’Atopia & Tonic, con Atopia Spiced Citrus e un’intrigante acqua tonica al lampone e rabarbaro.

Tre drink a base di Atopia Spiced Citrus. Foto Gaia Menchicchi

Chi sceglie di non bere alcolici non è detto che debba scendere a compromessi: Atopia ci crede e crea i suoi distillati con tecniche artigianali e gli strumenti di una volta. L’Atopia Spiced Citrus, va specificato, è solo una delle tre bevande messe in commercio dal brand inglese. Per chi ama il piccante dello zenzero c’è l’Atopia Rhubarb & Ginger, contraddistinto anche da note di rabarbaro. L’Atopia Hedgerow Berries è invece pensato per chi insegue sapori più dolci: frutti di bosco, rosa canina e spezie, per un aperitivo avvolgente. Cheers!