Dal 16 al 20 novembre a Firenze – e online su PiùCompagnia fino al 27 grazie a una collaborazione con MyMovies – torna Lo Schermo dell’Arte Film Festival, l’appuntamento dedicato alle migliori produzioni che esplorano attraverso linguaggi di ricerca i legami tra cinema e arte contemporanea. La quindicesima edizione della rassegna, diretta e co-fondata da Silvia Lucchesi, grazie all’impegno di Gucci come sponsor principale, quest’anno chiama a raccolta gli under trenta, ai quali si riserva l’ingresso gratuito alle proiezioni in programma. Un invito simbolico al pubblico a tornare in sala.
A Firenze saranno cinque giornate di visioni, tra anteprime internazionali e italiane, con le proiezioni di trenta film d’artista e documentari di ricerca sul volto dell’arte contemporanea, e ancora mostre e incontri con gli autori, i curatori e gli oltre quaranta artisti protagonisti della rassegna. La città apre le sue porte, e i propri spazi, in primis presso il Cinema La Compagnia, e offre la propria cornice storica a un appuntamento che dal 2008 ricerca e promuove l’intreccio tra cinema, nuovi linguaggi espressivi e arte contemporanea.
Quest’anno il focus è su Rosa Barba, l’artista visiva italo-tedesca il cui linguaggio spesso mette in relazione installazioni e film sperimentali che indagano le connessioni tra lo spazio e i suoi abitanti, la memoria storica e particolari aree geografiche. Al via due sue anteprime italiane: Inside the Outset: Evoking a Space of Passage (film 16mm trasferito in digitale e 8k film, 2021, sonoro, 31’15’’) con il Mar Mediterraneo protagonista di una Dead Zone di 180 chilometri a separare il nord di Cipro dal suo opposto sud.
In mezzo, le profondità delle acque hanno una storia da raccontare: quella del relitto di una nave del IV secolo a.C. naufragata in quel tratto che collegava gli scambi tra Occidente e Oriente. Plastic Limits – For the Projection of Other Architectures (film 35mm, 2021, colore, suono ottico, 14’40’’) mostra invece il fascino perturbante di un dialogo con un’intera struttura architettonica, sede della Neue Nationalgalerie di Berlino, durante la sua ristrutturazione. L’opening night del Festival è affidata a Insurrection, il film di Andres Serrano sull’assalto a Capitol Hill.
L’arte internazionale tesse dunque la sua tela con il cinema e porta in sala voci originali come quelle di Lawrence Abu Hamdan, che nel suo 45th Parallel si interroga sul rapporto esistente tra libera circolazione e libertà di pensiero, o di Philippe Parreno, che ne La quinta del sordo crea un’opera fantascientifica facendo rivivere attraverso il suono la casa dove il pittore spagnolo Goya creò le Pinturas negras. I film documentari, invece, puntano su protagonisti di forte impatto come, per esempio, Jesse Krimes, Jean-Michel Basquiat, David Hammons, Marina Abramović e Ulay, nel loro iconico incontro, ma c’è spazio anche per l’architettura di Leonardo Ricci, l’arte aerospaziale di Trevor Paglen e l’indagine tra arte e politica di Juul Hondius.
La quindicesima edizione è occasione di riconferme e, grazie all’impegno di Gucci, Lo Schermo dell’Arte rinnova il sostegno ai talenti emergenti under trentacinque, con l’XI edizione di VISIO-European Programme on Artists’ Moving Images, il progetto curato da Leonardo Bigazzi dedicato agli artisti che nella loro pratica utilizzano immagini in movimento.
Nell’attesa che il nuovo fondo per la produzione, istituito grazie a una partnership con il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci (Prato), Fondazione In Between Art Film (Roma), FRAC Bretagne (Rennes) e Seven Gravity Collection, consegni i suoi frutti in occasione della prossima edizione del 2023, quest’anno, tra le opere in streaming segnaliamo Future Foods di Gerard Ortìn Castellvì, Irani Bag di Maryam Tafakory e One Thousand and One Attempts to Be an Ocean di Yuyan Wang per uno sguardo vivido sul tempo presente.