Restate sul divanoStage e annunci già scaduti nella piattaforma per cercare un lavoro ai percettori del reddito

Navigando nella Siisl, chi riceveva il RdC si è imbattuto in corsi di formazione già finiti a fine 2022 e contratti terminati sei mesi fa. Mentre gli operatori dei centri per l’impiego non hanno accesso al software e navigano nel buio: «Ci arriverà una notifica per capire chi e quando convocare gli ex beneficiari?»

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Corsi di formazione già finiti nel 2022. Contratti di lavoro terminati anche sei mesi fa. Per riempire la piattaforma Siisl (Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa), quella che secondo il governo dovrebbe un lavoro agli ormai ex percettori del reddito di cittadinanza ritenuti occupabili, pare sia stato inserito un po’ di tutto. Persino le offerte già scadute.

La ministra del Lavoro Marina Calderone, presentando la piattaforma nel giorno del suo esordio a inizio settembre, ha parlato di «52.798 offerte formative per una platea potenziale di almeno 600mila di possibili fruitori e 25.691 annuncio di lavoro per circa sessantamila opportunità di lavoro». Ma gli ex beneficiari del reddito che stanno provando a navigare nella Siisl per ottenere l’assegno di trecentocinquanta euro del Supporto per la formazione e il lavoro (Sfl), si sono imbattuti in diversi annunci non più validi.

C’è, ad esempio, il tirocinio in “Tecniche di produzione multimediale”, da tenersi a Monza. Lo stage offerto cominciava il primo ottobre 2021 e finiva il 31 dicembre 2022. I campi su “finalità del corso” e “programma del corso” restano vuoti. Stesso discorso per il tirocinio in “Tecniche di installazione e manutenzione di impianti dell’industria meccanica, metallurgica e siderurgica”, da tenersi nel comune di Castel Mella, in provincia di Brescia. Inizio: 25 ottobre 2021. Fine: 31 dicembre 2022.

Ma pure molti contratti di lavoro offerti sono ormai belli e scaduti. Un esempio: per la posizione di coordinatore di settore nella formazione, si offre un contratto da marzo a maggio del 2023. Scaduto da sei mesi. E senza nessuna indicazione sullo stipendio, come accade per la maggior parte delle offerte di lavoro.

L’impressione, dicono gli operatori dei centri per l’impiego che stanno aiutando gli ex percettori del reddito a districarsi con la piattaforma, è che «per fare numero e far vedere che piattaforma fosse effettivamente funzionante hanno caricato un po’ di tutto senza preoccuparsi di alcuna attività di targettizzazione rispetto all’utenza».

Un caos che rende più difficile cercare il corso o l’offerta più adatta a sé. In più, il paradosso è che «i centri per l’impiego non hanno la chiave di accesso alla piattaforma», racconta un ex navigator, oggi operatore di un centro per l’impiego. «Per entrare nella piattaforma dobbiamo loggarci con i profili degli utenti che vengono a chiederci una mano. E quindi ancora non sappiamo come e dove ci verranno comunicati i nomi dei percettori che dovremo convocare per far firmare loro il patto di servizio». La legge e la circolare dell’Inps non dicono entro quanto tempo il richiedente verrà convocato per la firma. Per giunta, aggiunge l’operatore, «se non riesco ad accedere alla Siisl, quali offerte di formazione o di lavoro posso proporre? Ci arriverà una notifica per capire chi e quando convocare i percettori? E le condizionalità che ha stabilito il governo per avere i trecentocinquanta euro, se non possiamo accedere alla piattaforma, chi le applicherà?».

E più si allungano i tempi, più tardi queste persone riceveranno i trecentocinquanta euro. Alcune Regioni hanno convocato i responsabili dei centri per l’impiego per dare informazioni di massima sulla piattaforma. Ma tutte stanno navigando a vista. E senza poter accedere alla Siisl è difficile capire come funziona e dare una mano ai percettori del reddito, che nella maggior parte dei casi non hanno le competenze adatte per districarsi tra annunci, codici e offerte formative. Chi non sa come fare la domanda di iscrizione può rivolgersi ai patronati, abilitati all’accesso. Ma, una volta fatta la registrazione, gli utenti devono navigare da soli tra i corsi e gli annunci per ottenere l’assegno di trecentocinquanta euro.

«Si presentano da noi per chiederci cosa devono fare ma non sappiamo cosa dire», spiegano gli operatori dei centri per l’impiego. «Non possiamo far altro che restare in attesa che qualcuno loro comunichi qualcosa». Prima che anche anche le offerte attive si aggiungano alla lunga lista di quelle già scadute.