Il presidente americano Joe Biden ha confermato che visiterà Israele, domani. Ascolterà i piani del governo di Benjamin Netanyahu per sradicare i militanti di Hamas e gli chiederà rassicurazioni su come «minimizzare le vittime civili» dell’operazione. Nel frattempo, gli ospedali della Striscia di Gaza sono «al collasso», secondo le Nazioni unite, e i terroristi hanno continuato a sparare razzi su Gerusalemme e Tel Aviv.
Un raid israeliano ha danneggiato un edificio a Rafah, la frontiera con l’Egitto che rimane chiusa nonostante l’emergenza umanitaria nella Striscia. Il numero di ostaggi nelle mani di Hamas, ha riferito l’esercito israeliano, è di centonovantanove: un bilancio salito rispetto a quello stimato inizialmente per gli attacchi di dieci giorni fa.
Nel Nord della Striscia, quello di cui Israele ha chiesto l’evacuazione, ci sono ancora almeno centomila persone. Altre seicentomila, invece, hanno obbedito all’ordine – emesso alla vigilia di una probabile, e sempre più imminente, invasione di terra – e sono sfollate verso Sud.
Secondo l’intelligence sudcoreana, la Corea del Nord avrebbe rifornito di armi Hamas. In particolare, vicino al confine con Israele sono stati rinvenuti proiettili d’artiglieri calibro centoventidue millimetri made in Pyongyang. Per Seul, la stessa tattica dei parapendio a motore potrebbe aver risentito di un addestramento da parte del regime.
Tra gli altri alleati degli islamisti, l’Iran ha fatto sapere attraverso il suo ministro degli Esteri che non tollererà azioni israeliane «senza conseguenze» e valuta addirittura «un’azione preventiva». Sul confine settentrionale, con il Libano, la tensione è già salita: si teme si scaldi ulteriormente, fino a un conflitto con Hezbollah, sponsorizzato da Teheran.
Gli Stati Uniti hanno ammonito l’Iran, Tel Aviv da parte sua ha fatto lo stesso con Hezbollah (con cui ci sono già stati scambi d’arma da fuoco), promettendo «una risposta devastante». Per dirla con il segretario di Stato americano, Antony Blinken, reduce da un viaggio in quel quadrante di mondo: la visita di Biden arriva in un momento critico per Israele, la regione e il mondo intero.