ForzalavoroMille e uno usi di ChatGpt, i ricorsi per il salario minimo e la cultura della falsa urgenza

Nella newsletter di questa settimana: scrivere con l’intelligenza artificiale e la paura per la decurtazione degli stipendi, la sessione di rating e di bilancio, la stretta sul rientro dei cervelli, la crisi dell’Ilva e l’accordo sugli ingressi dalla Tunisia. Ma anche lo stop delle dimissioni, il valore della laurea e i consigli per avere un aumento

(Unsplash)

LAVORARE CON CHATGPT 

Questa newsletter non è l’ennesimo esperimento di articolo giornalistico creato «dall’intelligenza artificiale». Ma è scritta «con l’intelligenza artificiale».

👩‍💻 Se si chiede a ChatGpt «come si può usare l’Ai al lavoro», il risultato è un elenco di quindici punti, completissimo di tutte le possibili applicazioni. Una sorta di taccuino di appunti. Da qui a scrivere un articolo sul tema, ce ne passa. Così facendo, però, abbiamo già un pre-lavorato da cui partire, risparmiandoci almeno un’ora di lavoro per buttare giù una scaletta. Idem per l’intervista registrata che avremmo dovuto sbobinare andando avanti e indietro sul registratore: basta selezionare l’audio e trascinarlo in un software di trascrizione che in 7-8 minuti al massimo fornisce un testo grezzo. Una manna dal cielo.

💡 Molti stanno ancora semplicemente giocando con ChatGpt, ammesso che ne abbiano sentito parlare. Tanti altri però la stanno usando per essere più produttivi al lavoro. Ma come usiamo oggi l’Ai in ufficio? E chi sono quelli che la stanno già usando?

1. Il lavoratore tipico che usa ChatGpt è un Millennial laureato. Da un sondaggio Pew Research condotto su oltre diecimila adulti statunitensi, è emerso che il 58 per cento aveva sentito parlare di ChatGpt. I più aggiornati sono uomini, ad alto reddito e con un titolo di studio post-laurea. Ma tra loro solo il 12 per cento ha detto di aver utilizzato l’Ai al lavoro. Le percentuali più alte di utilizzatori (18 per cento) si trovano tra i 30 e i 49 anni e tra i 18 e i 29 anni. Ma poiché molti più Millennial sono in età lavorativa rispetto alla Generazione Z, è più probabile che siano loro oggi quelli che più usano l’Ai al lavoro.

2. ChatGpt viene usato soprattutto come supporto alla scrittura. Uno studio del Mit ha rilevato che, quando i lavoratori avevano accesso a ChatGpt, il tempo impiegato per completare una serie di attività di scrittura diminuiva del 40 per cento e la qualità di ciò che producevano aumentava del 18 per cento.

  • James Crisp, agente immobiliare di 39 anni del New Jersey, ha raccontato a Business Insider che usa il software per scrivere testi di marketing, annunci immobiliari e contenuti sui social media. «Prendo ciò che mi offre l’intelligenza artificiale e apporto piccole modifiche», dice.

3. Chi usa ChatGpt lo fa in segreto. Un sondaggio condotto su oltre undicimila lavoratori dall’app di networking professionale Fishbowl ha rilevato che, tra coloro che avevano utilizzato strumenti di intelligenza artificiale per svolgere mansioni lavorative, il 68 per cento non aveva detto ai propri capi che lo stavano facendo. Molte aziende hanno in effetti già limitato l’accesso dei dipendenti alle chatbot, ma molte altre devono ancora emanare politiche complete sull’uso della tecnologia.

  • Deloitte ha chiesto a 115 direttori finanziari nordamericani a che punto fosse la propria azienda con l’intelligenza artificiale generativa. Il 42 per cento ha detto che stanno ancora sperimentando le tecnologie e solo il 15 per cento ha affermato di aver già incorporato l’Ai generativa nelle proprie strategie aziendali.

4. Chi usa ChatGpt è preoccupato che l’Ai porterà a un taglio dello stipendio. Oltre il 60 per cento degli italiani si dice pronto a delegare parte del proprio lavoro all’intelligenza artificiale (Fonte: “Work Trend Index 2023” di Microsoft). Per questo, secondo un sondaggio Ipsos, più della metà (53 per cento) ha paura che, riducendo le ore lavorate, l’Ai possa provocare alla fine una riduzione delle retribuzioni. Eppure c’è anche chi pensa che, a parità di stipendio, ci sarà un aumento delle ore di lavoro. Qualcuno dovrà pure supervisionare le attività svolte proprio dall’intelligenza artificiale e finirà per lavorare di più. Sarà vero?

ChatGpt, comunque, conclude: «L’intelligenza artificiale può migliorare notevolmente la produttività e l’efficienza, ma è essenziale utilizzarla in modo responsabile ed efficace per massimizzarne i vantaggi».

 

L’ANGOLO DEL GIUSLAVORISTA
Autogol L’attuale capitano dell’Inter Lautaro Martinez ha licenziato la baby sitter, nonostante la lavoratrice fosse in malattia a causa di una grave patologia oncologica che ne ha poi causato il decesso. E ora deve risarcire gli eredi. Ma perché? Lo spiega Labour Weekly di questa settimana.

 

SESSIONE DI RATING E DI BILANCIO
La legge di bilancio potrebbe essere trasmessa in Senato per il 27 ottobre. Il testo, ancora oggetto di limature al Mef, dovrebbe essere chiuso dal ministero nelle prossime ore. Il passaggio tecnico più importante da fare è quello con la Ragioneria dello Stato.

Calendario rating Quello che preoccupa, comunque, è il giudizio delle agenzie di rating sul debito italiano. S&P ha già confermato il rating BBB con outlook stabile. Il 27 ottobre arriva Bbrs Morningstar, il 10 novembre Fitch. Ma il più delicato di tutti sarà il giudizio del 17 novembre di Moody’s. L’ultima valutazione dell’anno sarà Scope Rating, che arriva il 1 dicembre.

Cervelli in agitazione Anche se il testo non è definitivo, la riduzione degli sconti fiscali destinati al «rientro dei cervelli» in Italia dopo un periodo passato all’estero sta agitando la comunità degli expat. Le modifiche però non dovrebbero essere retroattive e non dovrebbero riguardare chi cambia la residenza entro il 31 dicembre 2023.

 

TRA LE ALTRE COSE
Bollette Oggi in consiglio dei ministri approda il decreto con «disposizioni urgenti per la sicurezza energetica del Paese» che prevede, tra le altre cose, la proroga delle tariffe del regime tutelato chiesta dalle associazioni dei consumatori.

E i tribunali si ingolfano Dopo le sentenze della Cassazione sulla necessità di un salario dignitoso, si moltiplicano i ricorsi presentati dai sindacati contro i contratti che non prevedono paghe congrue al corso della vita. Intanto, dopo la bocciatura del salario minimo da parte del Cnel, la proposta di legge delle opposizioni è tornata in commissione.

Oltre la propaganda I ministri Tajani, Lollobrigida e Calderone sono andati in Tunisia e hanno firmato un memorandum che autorizza l’ingresso nel nostro Paese di quattromila lavoratori subordinati tunisini non stagionali in agricoltura, industria ed edilizia, in particolare per i cantieri del Pnrr.

Sos Ilva I sindacati dei metalmeccanici saranno riconvocati il 7 novembre per le trattative con Mittal sul rilancio dello stabilimento siderurgico. Il governo esclude il rischio di chiusura, ma Fim, Fiom e Uilm mantengono lo stato di agitazione. La crisi dell’acciaieria l’ha illustrata bene in audizione in Parlamento il presidente Franco Bernabè, che sarebbe pronto a dimettersi.

Fughe e straordinari L’Ispettorato del lavoro, dopo l’intervento di Mattarella, ha sospeso le multe per i medici di Baci «che hanno lavorato troppo durante il Covid». Intanto, le iscrizioni alla specializzazione in chirurgia continuano a calare.

Appuntamenti

  • Mercoledì 25 ottobre la premier Giorgia Meloni farà le comunicazioni in Parlamento in vista del Consiglio europeo del 26 e 27 ottobre
  • Giovedì 26 ottobre arriva la decisione di politica monetaria della Bce.


COSE DI LAVORO
Lo dice l’Onu Olivier De Schutter, Special Rapporteur delle Nazioni Unite sulla povertà estrema e i diritti umani, dice che sono 712 milioni nel mondo le persone a cui il lavoro non garantisce un’esistenza dignitosa. Conclusione: serve il salario minimo.

Basta dimissioni In Italia la Great Resignation non c’è mai stata come negli Stati Uniti. Ma sembra che ora siano rimasti in pochi a voler cambiare lavoro. Secondo la ricerca Global Workforce of the Future del Gruppo Adecco, il 71 per cento desidera rimanere nella posizione lavorativa attuale.

Pezzo di carta Checché se ne dica, in Italia giovani con una laurea trovano più lavoro degli altri. Specie fra le donne.

Infelici al lavoro Il New York Times parla dello “squilibrio tra sforzo e ricompensa” al lavoro, con una serie di consigli su cosa fare se non si ottiene il rispetto o lo stipendio che pensiamo di meritare.

Se tutto è urgente La fretta permea email, comunicazioni di lavoro e riunioni? La Harvard Business Review elenca cinque strategie per combattere la «cultura della falsa urgenza» al lavoro.

 

Per oggi è tutto.

Buona settimana!

Lidia Baratta

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