Ci proviamo ogni giorno, ogni settimana, ogni mese: tentiamo di indovinare quali articoli amerete e leggerete di più. È una fissazione della direttrice, che ha Analytics perennemente aperto e tenta di leggere i vaticini che raccontano i numeri delle pagine più viste online sul nostro sito. Interroga quello strumento come i greci facevano con l’oracolo di Delfi, alla ricerca di suggerimenti, indicazioni, strade da percorrere, tendenze e rivelazioni. Ovviamente niente va mai come vorrebbe, e si arrabbia (spesso, con voi). Ma a fine anno si ostina comunque a fare la classifica di quello che avete letto di più, convinta che siano indicazioni preziose per il lavoro svolto, ma soprattutto uno spunto per l’anno che verrà.
Vero o no, ecco quello che vi è piaciuto di più, o forse quello che abbiamo promosso meglio sui social, o magari quello che hanno ripreso colleghi e amici su altri siti, perché vai tu a sapere come mai proprio questi – su oltre 1500 articoli pubblicati quest’anno su Gastronomika – sono stati i più apprezzati. Un giorno ce lo spiegherete voi?
Al primo posto, uno degli ultimi pubblicati, e questo la dice lunga su quanto vi sia piaciuto: abbiamo sfatato alcune imprecisioni della trasmissione Report dedicata al vino, spiegando tecnicamente perché non era tutto vero quello che era stato detto in tv. “Quello che Report non dice del vino” è il nostro articolo più letto di quest’anno. (La direttrice dice che è il giusto mix tra cronaca, attualità, polemica e clamore. Ma dice anche che è stato sostenuto molto dal suo autore su Instagram, e che è stato uno dei più ripresi da altri magazine del settore, e quindi è girato tanto tra gli addetti ai lavori, che avevano bisogno di risposte certe).
Podio per due articoli che vi aiutano a scegliere: “Abbiamo dato i voti a dodici caffè del supermercato” e “Le pagelle di trenta biscotti del supermercato”. Incredibile che siano del 2022 e 2021, e che anche quest’anno siano stati tra i più letti del sito. È il segno che le grandi inchieste popolari su argomenti di largo consumo funzionano sempre e comunque, e che le consultate a ripetizione. (La direttrice ha già chiesto di farne altri, di pezzi così, che però sono costosi, lunghi e complessi da fare per bene. Ma ce la faremo, anzi, diteci su quali prodotti del supermercato dobbiamo fare chiarezza gastronomica, e lo faremo).
E comunque tutte le nostre classifiche sono qui, insieme, nel Dossier. Così non le perdete. (Dodicesimo e quattordicesimo posto per due classifiche estive legate al mondo del gelato, a dimostrazione di quanto il tema vi piaccia e il format funzioni: “Il gelato in vaschetta del supermercato” e “I gelati dell’estate 2023 che devi o forse non devi mangiare”.
“Il Noma chiude perché l’alta cucina è insostenibile” è medaglia di legno: una notizia che abbiamo dato tra i primi (questo di sicuro ha contribuito molto al suo successo, dice la direttrice, e chi può contraddirla).
Quinto articolo in classifica è dedicato ai toast, grande passione della redazione: con “Si fa presto a dire toast” abbiamo fatto chiarezza su questo panino anomalo, che se fatto bene è cibo degli dei. E anche vostro, visto quanto vi ha interessato.
Al sesto posto in classifica un altro articolo tecnico sul vino: si intitola (in maniera volutamente provocatoria) “Disastro peronospora” e vi ha permesso di capire meglio un tema scottante che ha decimato le vigne quest’estate (anche in questo caso la direttrice ha deciso che dobbiamo scrivere più articoli così: per spiegare bene temi tecnici che hanno bisogno di essere resi fruibili da un addetto ai lavori mediato da un giornalista).
Al settimo posto un articolo che davvero non riusciamo a capire perché vi abbia così tanto appassionato, ma tant’è, ne prendiamo atto. Vi spiegavamo che “Stiamo riscoprendo le carrube”, un giorno ci spiegherete perché queste poco conosciute e finora poco apprezzati legumi vi abbiano colpiti.
Tema estivo per l’ottavo in classifica, in effetti un pezzo di pubblica utilità su un argomento magari non di massa ma che risponde a una domanda che ci siamo fatti tutti, soprattutto quando siamo rimasti “fregati”: “Come vengono classificati gli hotel”?
Nono posto per un itinerario enogastronomico molto poetico: “La cucina del bosco che ha risvegliato un piccolo borgo d‘Abruzzo”. Tema intrigante, periodo giusto, e soprattutto scoperta di un luogo inconsueto di cui si parla poco online: la direttrice ci ha subito sguinzagliati in giro per l’Italia per trovarne altri.
Chiude la classifica un’altra notizia di cronaca, che anche in questo caso abbiamo dato tra i primi “Niederkofler chiude il suo St. Hubertus”. È stato un articolo che ha dato vita a grandi polemiche nel settore, e sul quale siamo stati chiamati a rispondere, in svariate occasioni. Spiegare le dinamiche che governano questo comparto, e farlo senza pregiudizi e senza remore, rimane il nostro proposito editoriale. È per questo che osserviamo gli analytics, ma poi facciamo come ci sembra meglio, e come pensiamo sia più utile per dare a chi ci legge gli strumenti per capire il mondo dell’enogastronomia. Abbiamo intenzione di continuare a farlo anche nel 2024. Voi fate attenzione a quel che leggete: vi teniamo d’occhio.