Lettere alla famiglia La ricerca artistica di Alberto Giacometti raccontata attraverso la sua corrispondenza

Il volume edito da Casagrande riporta integralmente il dialogo ininterrotto tra lo scultore e i genitori rimasti in Svizzera. Qui riportiamo uno scritto alla madre durante il soggiorno a Parigi

courtesy of Edizioni Casagrande

Parigi, giovedì 15 – Carissima mamma, da diversi giorni porto la carta in tasca per scriverti e ci penso sovente ma questa volta non rimando a più tardi. Intanto avrai ricevuto lettere o cartoline dagli altri. Ero tanto contento di avere le tue buone nuove da Bruno e Odette e di sapere che ti senti bene a Stampa e nell’orto dove sei ancora alle 8 di sera! E contento che la storia imposte si arrangia bene così non dovrai più pensarci e spero che Pedretti farà bene le cose come ha già fatto per altri. Scrivimi poi come ha deciso (A me sembra però che era più semplice di stimare tutto insieme e non far due parti però non posso giudicare e ha forse ragione lui!). Scrivo in questa pagina prima e poi su quella in faccia perché non ho carta assorbente. Spero che a Stampa non abbiate avuto questa crisi di freddo come qua e che non abbiate dovuto fare fög in pigna!

Noi stiamo tutti bene e Odette è tutta felice di rivedere finalmente Parigi. Abbiamo cenato diverse volte assieme e visti ancora ieri sera. Così Diego è anche uscito un po’ più dal nostro quartiere che del resto lascia raramente. Sta facendo dei cavalli molto belli e tutta una serie in posizioni differenti. Li fa per decorare una lampada ma glie ne farò esporre come sculture a una esposizione il mese prossimo. Io ho molto da fare e sbrigare diverse cose questi giorni, disegni per illustrazioni ecc. e i miei busti nei quali ho fatto progressi. Così giorno e notte passano sempre troppo presto al canto dei merli alla mia finestra. E poi sono impaziente di riprendere la pittura e disegni; poco a poco arriverò a lavorare un po’ a tutto nel medesimo tempo.

Cosa dirti d’altro? In realtà non c’è altro almeno adesso e non ho tempo di occuparmi d’altro, leggo appena i giornali e neppure libri. Chiacchierare con amici dalle 9 a mezzanotte e andare da uno o l’altro a veder cosa fanno. Devo passare da Laurens che non ho più visto da mesi e mesi. Ieri durante 3 ore da Picasso che ha fatto dei bellissimi disegni nuovi e ciò mi ha fatto arrivare un’ora in ritardo a pranzo dalla Vicomtesse di Noailles, avevano finito ma ho mangiato nel Salon durante che gli altri prendevano il caffè ciò che è molto gradevole e mi dà voglia di arrivare in ritardo ancora altre volte!!

Picasso mi dimostra grande amicizia, mi dice di andare da lui quando voglio e che da lui sono com da me. Ho voglia di finire un busto per pubblicare in Cahier d’Art coi disegni ma devo sbrigarmi. E ora vado a farmi tagliare i capelli e comperare pennelli e poi a casa. Sono a Montparnasse dove c’era tanta vita prima della guerra e dove oggi è ancora così calmo e quasi vuoto. Alcuni vecchi che erano qua 15 e 20 anni orsono sono l’unico pubblico e fa uno strano effetto! Sono lì 6 o sette a una tavola come in un sogno! E ora me ne vado. Sta bene mia carissima mamma e scrivici presto. Tanti saluti e baci da noi tutti tuo Alberto

Alberto Giacometti, “Il tempo passa troppo presto”, Edizioni Casagrande, 272 pagine, 36 euro

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