Si fa presto, nell’epoca della mercificazione e del dominio assoluto del marketing, a parlare di immersione nella natura, di ecoturismo e di arte che abbraccia il paesaggio circostante. Peccato, però, che spesso l’autenticità di queste esperienze sia minata (in modo spesso subdolo) da elementi antropici più o meno evidenti, come la possibilità di visitare un luogo “incontaminato” solo ed esclusivamente a bordo di un’automobile.
Così, il ricongiungimento con la Madre Terra fatica a concretizzarsi. Sull’Appennino Pistoiese, a San Marcello Piteglio, esiste però un esempio virtuoso, positivamente diverso e ricco di potenziale. Parliamo di una riserva naturale affiliata al Wwf che si può visitare solo camminando – il “traguardo”, come vedremo più avanti, si taglia dopo una passeggiata di circa quaranta minuti – o pedalando nel bosco, partendo dalla località Piteglio, raggiungibile con un paio di autobus da Pistoia o in auto. Il suo nome è Oasi Dynamo ed è uno spazio di circa mille ettari che tocca anche i 1.100 metri di altitudine.
L’obiettivo dei gestori, grazie all’iniziativa OCA Oasy Contemporary Art, è trasformarla in un laboratorio artistico a cielo aperto grazie a mostre e installazioni capaci di dialogare, senza forzature, con la natura. Nella speranza di arricchire la fruizione di una location ancora non investita dall’impronta umana. Il progetto si sviluppa sotto l’egida di Emanuele Montibeller, uno che di cultura e natura se ne intende: negli anni Ottanta ha fondato Arte Sella, storica rassegna di arte contemporanea outdoor che si svolge in val di Sella, a Borgo Valsugana.
Tornando in Toscana, tra piante rare, castagni e animali selvatici, è possibile percorrere un sentiero che parte da Croce di Piteglio e sfocia in un pianoro soleggiato che offre una vista incantevole sulle montagne. Ed è proprio qui che, lontano dal contesto urbano, entra in gioco la creatività degli artisti selezionati per la rassegna. Dopo il trekking noterete la presenza di una vecchia stalla per le mucche dove, nell’estate 2023, è stata inaugurata la mostra di Massimo Vitali La Grande Oasi. The way we live, now.
Con questa iconica esibizione, terminata il 5 novembre scorso, il fotografo comasco ha accantonato le sue tipiche riprese dall’alto per dare più importanza a nuove immagini catturate ad altezza occhio: un po’ per stabilire un rapporto più intimo con i soggetti, un po’ per simboleggiare il connubio uomo-natura. Usciti dalla stalla, lungo la sinuosa curva di una collina, sventolano le bandiere di Home of the World, a cura del visual artist svedese David Svensson. L’opera si è sviluppata in uno spazio di cento metri ed è composta da bandiere “decostruite” e ricomposte a mo’ di collage: l’obiettivo è fondere simboli e colori da tutto il mondo, creando una tavola che vada oltre l’identità dei singoli Paesi. Perché la natura, proprio come il pianeta immaginato dall’artista, ignora confini e barriere.
I progetti di Vitali e Svensson rappresentano i punti di partenza di un percorso artistico ambizioso, destinato a durare nel tempo e a mutare in base alle stagioni. La nuova stagione partirà il 21 giugno e il direttore artistico sarà sempre Montibeller, che ha già invitato – tra gli altri – gli architetti Stefano Boeri e Kengo Kuma, la poetessa Mariangela Gualtieri e gli artisti Diana Scherer ed Edoardo Tresoldi. E Giovanna Calvenzi, che ha curato anche la mostra di Vitali, sta già seguendo un progetto fotografico che porterà a Oasi Dynamo gli scatti di Joan Fontcuberta e Thomas Struth.
Nel frattempo, le attività di Oasi Dynamo proseguono senza sosta. Qualche esempio? Il trekking sui sentieri del lupo il 2 giugno; l’escursione notturna di sette chilometri nei boschi del 3 agosto; la lezione di yoga a mille metri del 16 agosto; l’esplorazione guidata dal fotografo Gianluca Gavazzi per conoscere le basi e i segreti della fotografia naturalistica. E per chi desidera un’esperienza ancora più immersiva, in Oasi Dynamo ci sono sedici eco-lodge (Oasy Hotel) perfettamente integrati nel contesto naturale. Il calendario completo degli eventi è qui.