L’occhio del cicloneIl tormentato pezzo d’America epicentro di tempeste violente

In “Linee invisibili” (Laterza), Maxim Samson racconta la storia e le particolarità di Tornado Alley e Dixie Alley, le zone degli Stati Uniti note per l’alta frequenza e l’intensità dei tornado

AP/Lapresse

Solo all’incirca un quinto di tutte le supercelle produce dei tornado, eppure gli Stati Uniti vantano costantemente più di mille tornado all’anno, circa quattro volte più del resto del mondo messo insieme. Il Canada, al secondo posto, vede solo un decimo del totale del suo vicino meridionale. Anche il Regno Unito, cosa che probabilmente potrà stupire molti lettori, compare vicino alla cima della lista degli eventi di questo tipo, con una media di trenta all’anno e il maggior numero rispetto alla sua superficie di qualsiasi altro Paese. Tuttavia, mentre i tornado del Regno Unito sono tipicamente considerati deboli secondo la Scala Fujita avanzata, che stima l’intensità di tali fenomeni, ben venti dei tornado che si producono ogni anno negli Stati Uniti sono considerati violenti: una percentuale minima, certo, ma un totale che può comunque essere causa di grande apprensione.

La frequenza e la consistenza annuale dei tornado nella parte centrale degli Stati Uniti hanno fatto guadagnare a quest’area il soprannome di Tornado Alley. Si dice che l’espressione sia stata coniata da due meteorologi dell’aeronautica statunitense, il maggiore Ernest J. Fawbush e il capitano Robert C. Miller, che la utilizzarono come titolo di una ricerca del 1952 sulle condizioni climatiche avverse. Dato che avevano già effettuato la prima previsione di un tornado, nonché emesso il primo avviso ufficiale di tornado nel marzo 1948, a Oklahoma City, prima dell’uso del radar Doppler e dei satelliti meteorologici, i due ufficiali erano allora considerati i maggiori esperti di questi pericoli.

Nella loro ricerca descrissero la Tornado Alley come un’area che si estendeva da Lubbock, in Texas, attraverso Enid, in Oklahoma, fino ai confini dello Stato del Kansas con il Colorado e il Nebraska. Estendendosi a nord nel Nebraska e nel South Dakota e nella parte più occidentale dell’Iowa, quest’ampia cintura di territorio nella parte interna continentale degli Stati Uniti rappresenta ancora oggi quella che viene comunemente definita Tornado Alley, corridoio dei tornado.

Non è un caso che da quasi sessant’anni il National Severe Storms Laboratory (Nssl), che svolge un ruolo fondamentale nella ricerca di una serie di eventi estremi, abbia sede proprio a Norman, in Oklahoma, in un’area in cui ben si conoscono sia i tornado sia la distruzione che possono causare. Una seconda cintura, il cui nome “Dixie Alley” è diventato più controverso negli ultimi anni a causa dell’associazione della parola “Dixie” con il suprematismo bianco (per questo motivo è stata abbandonata da Weather Channel nel marzo 2021), è stata identificata nel 1971 dal direttore del National Severe Storms Forecast Center, Allen Pearson, e include aree dei seguenti Stati meridionali: Carolina, Georgia, Florida, Alabama, Mississippi, Tennessee, Kentucky, Arkansas, Missouri, Louisiana e Texas.

Oggi alcuni sostengono che questi due “corridoi” siano in realtà un’unica cintura ininterrotta che sarebbe comunque caratterizzata da specifiche differenze nella manifestazione dei tornado: quelli nell’umido Sud-Est, per esempio, tendono a essere accompagnati da precipitazioni più consistenti e possono essere generati da uragani. Anche l’Altopiano di Ozark, ai confini tra Arkansas, Missouri e Oklahoma, costituisce un’area meno soggetta ai tornado rispetto alle zone circostanti.

Indipendentemente dal fatto che le due cinture dei tornado siano considerate distinte o congiunte, l’esistenza di un’area meridionale contribuisce a complicare la validità della tradizionale Tornado Alley nell’interno continentale. È interessante notare, in effetti, che mentre il gigantesco Texas registra in genere il maggior numero di tornado all’anno (centocinquantacinque in media, molto più di qualsiasi altro Paese che non si chiami Stati Uniti), lo Stato che ne sperimenta di più rispetto alla sua area tende a essere la Florida, mentre il luogo più soggetto a tornado del Paese è la contea di Smith, nel Mississippi. Gli Stati del Sud-Est – Florida, Georgia, Alabama, Mississippi e Louisiana – registrano complessivamente un quinto di tutti i tornado degli Stati Uniti; inoltre, se considerati assieme, l’Alabama e il Mississippi vantano quasi lo stesso numero di tornado su un’area leggermente più grande di quella del Kansas, che è probabilmente il luogo per eccellenza di questo tipo di eventi. 

Tratto da “Linee invisibili: I confini e le frontiere che disegnano il mondo”, di Maxim Samson, pp.420 , € 24,00

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