Populisti, fascisti e profittatoriLa passione di Trump per le criptovalute, e le truffe dei demagoghi più ambiziosi d’America

Negli anni Trenta, Charles E. Coughlin contrapponeva il «lurido standard aureo» di ebrei e comunisti alle virtù dell’«argento gentile», poi si scoprì che era uno dei maggiori detentori di argento degli Stati Uniti. Ora non sappiamo se Donald farà lo stesso con i suoi bitcoin, ma ha già detto di voler fare dell’America «la capitale cripto del mondo»

AP/Lapresse

In un articolo sul New Yorker dedicato alla vittoria di Trump Rachel Maddow racconta la storia, risalente agli anni Trenta del secolo scorso, del fascistissimo sacerdote Charles E. Coughlin, «le cui decine di milioni di ascoltatori radiofonici settimanali erano deliziati dalle sue frequenti arringhe contro il “lurido standard aureo”, che egli attribuiva a ebrei e comunisti. Coughlin predicava invece le virtù di quello che chiamava “argento gentile”. Sebbene Coughlin non abbia mai ammesso di essere personalmente coinvolto in questa linea di invettiva monetaria pseudo-teologica, uno studio del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti nel 1934 ha rilevato che, accanto a entità come la Chase National Bank di Manhattan, uno dei maggiori detentori di argento negli Stati Uniti era una segretaria nubile di Royal Oak, Michigan: Miss Amy Collins. Collins risultò essere la segretaria di Coughlin».

Maddow lo racconta perché, dice, «se la storia è una guida, potrebbe valere la pena ricordare che i demagoghi più ambiziosi e più bravi d’America sono stati anche tutti dei truffatori». (Di Rachel Maddow è utile leggere l’ultimo libro, appena uscito da Neri Pozza, “Prequel – Quando l’America rischiò di diventare fascista”).

Maddow non ha avuto il tempo di verificare l’effetto che la vittoria avrebbe avuto sul rialzo stellare del bitcoin dopo che Trump aveva dichiarato in campagna elettorale di voler fare dell’America «la capitale cripto del mondo». Tali proposte hanno attirato il supporto di figure di rilievo del mondo delle valute digitali, tra i quali Tyler e Cameron Winklevoss, Jesse Powell e David Bailey, divenuti suoi generosi sostenitori, ha scritto Wired.

Trump in persona possedeva prima della sua elezione alcune centinaia di milioni in criptovalute il cui valore si è moltiplicato e continua a moltiplicarsi giorno dopo giorno.

P.S. Nessuno può prevedere se Trump cambierà d’improvviso la sua valutazione sulle criptovalute incassando miliardi di dollari ma lasciando improvvisamente sul lastrico i suoi imprudenti seguaci.

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