Mario Calabresi ha firmato il primo editoriale da direttore della Stampa, quello cosiddetto "ai lettori" (che secondo me andrebbe vietato per legge). Posto su due colonne, graficamente non bellissime, l’editoriale di Calabresi segnala una piccola ma enorme rivoluzione: non fa nessun riferimento a Galante Garrone, Bobbio e all’insopportabile azionismo moralista torinese di cui oggi sono i custodi Zagrebelski e Caselli. Anzi, ML ha citato addirittura Indro Montanelli (e non quello della caricatura travagliesca anti Cav.). Bravo.
30 Aprile 2009