E’ un consiglio un po’ folle che do sempre a tutti: se pensate di visitare la Scozia, atterrate a Londra (o anche più a sud, o nelle Midlands, ma non più a nord…se no ci si perde il bello) e raggiungete la vostra meta finale in treno. 4 ore e 30, se andate da Londra King’s Cross ad Edimburgo ed un investimento di un’ottantina di pound. Perchè? Semplicemente per godere della vista oltre il finestrino, perdendosi in se stessi come si può fare solo quando si viaggia in treno, osservando un paesaggio che non sia stato violentato da anni di abusivismo edilizio e che non mostri solo grigiore e squallidi prefabbricati…anzi, che non ne mostri per niente.
Verso nord (foto: Lorenza Frigerio)
Vale la pena regalarsele queste ore risalendo lungo l’isola: non c’è bisogno di portare un libro, riviste, musica…il tempo passa in fretta tra i prati verdi, che si alternano – di questa stagione – a quelli incredibilmente gialli di fiori di colza, le enclosures (proprio quelle che vengono in mente pensando al libro di storia delle superiori) e le onnipresenti pecore. Uno spettacolo d’altri tempi, ma che si ripete costante, ad ogni primavera.
Yellow (foto: Lorenza Frigerio)
Ricordi scolastici (foto: Lorenza Frigerio)
Mascotte (foto: Lorenza Frigerio)
E poi gli inglesi hanno regole precise, un po’ per tutto; non che siano il popolo più rigoroso della terra, ma hanno una certa impostazione: sono abituati a fare quello che viene detto loro di fare. Primo: i biglietti vanno prenotati con almeno tre mesi d’anticipo, se si vuole sperare di poter trovare qualche offerta che permetta di risparmiare rispetto ai prezzi standard (le partenze all’ultimo minuto chiaramente non sono concepibili nella cultura Brit…ci vuole un po’ di organizzazione!). E, una volta a bordo, le borse vanno sistemate ordinatamente, le telecamere spiano qualsiasi angolo, il biglietto viene controllato tre o quattro volte, i cellulari vanno usati con moderazione e senza suoneria…pena: ricevere addosso gli occhi indignati dell’intera carrozza. Poco più in là ci sarà un esercito di rumorosi bambini impegnati in arrampicate selvagge accompagnati da impassibili genitori, ma questa è un’altra storia.
Cosa devo fare? (foto Lorenza Frigerio)
Peterborough, Doncaster, York, Newcastle, Berwick-upon-Tweed…approdare e ripartire da ogni stazione, col cielo che si fa sempre più grigio fa parte del conoscere questo paese.
Alla fine mette inevitabilmente un po’ di tristezza paragonare un’esperienza come questa a quella che si può fare nel nostro paese. Ci saranno anche le Frecce (comunque più costose e più vecchie), ma nulla può cambiare la mancanza di cura e di rispetto che abbiamo riservato alle nostre campagne. Com’è possibile, che il nostro sia (stato) “il paese più bello del mondo”? A volte si parte avvantaggiati, ma – senza un po’ di esercizio di virtù – ci si perde per strada.