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Il grafico qui sopra mostra l’andamento della produzione industriale della provincia di Brescia e dell’Italia negli ultimi 15 anni, cioè dal 1996 a tutto il 2010, elaborata dal Centro Studi dell’Associazione Industriale Bresciana.
E’ un’immagine drammatica. In entrambi i casi la produzione industriale alla fine del 2010 era del 25% inferiore a quella del 2007, e la sua ripresa dai minimi del terzo trimestre del 2009 evidenzia una debole tendenza al recupero, con livelli produttivi pre-crisi raggiunti, forse, solo verso la fine di questo decennio. Il settore tessile allargato e quello metallurgico sono al cuore di queste difficoltà.
I dati sull’occupazione, su cui torneremo prossimamente, sono ancora più preoccupanti.
Il grafico mostra pure che qualcosa di importante si è “inceppato” nel modello produttivo bresciano. La ripresa produttiva a Brescia è significativamente più lenta che nel resto del Paese, per la prima volta da molto tempo. Questo dato in particolare fa pensare che la ristrutturazione del modello produttivo dovrà essere ancora più profonda prima di restituire a un territorio tra i più economicamente avanzati d’Europa la sua tradizionale forza.
Ricette? Difficile individuarle senza fare analisi più dettagliate e approfondite. Emergono però tre fattori-chiave per il rilancio, su cui una classe dirigente finora distratta e impreparata non può più tentennare:
1) innovazione di prodotto
2) maggiore efficienza di fondo del sistema-Paese e del sistema-territorio
2) migliore e maggiore istruzione della forza lavoro