Sono le 6:30 di mattina e – sebbene per l’evento odierno sia attesa una ressa da record – la Tube è pressochè deserta. Lo è anche il centro della città: gli addetti alla sicurezza, i paramedici e coloro che lavoreranno nei gazebo-bar sono già al loro posto, ma è solo verso le 8 che il flusso di gente si fa improvvisamente imponente. Camminando lungo The Mall, perfettamente addobbato per l’occasione e presidiato da bobby che non disdegnano di farsi fotografare con i turisti, vedo finalmente dal vivo le immagini che ci hanno raccontato i canali di news 24 ore di tutto il mondo: supporter della famiglia reale accampati lungo tutta la lunghezza del viale, muniti dell’occorrente per trascorrere il giorno…e la notte. Molti hanno dormito qui con tutta la famiglia (sì, ci sono anche moltissimi bambini) e le tende sono ancora montate; altri hanno optato per più semplici coperte e sedie da campeggio. In poco tempo le file si stratificano e camminare diventa sempre più difficile.
La quantita di giornalisti è impressionante: ad ogni angolo si viene fermati per una foto o per una vox pop, ci si scambiano anche contatti e si invidiano un po’ i colleghi più fortunati che osservano e scrivono appollaiati sulle postazioni rialzate che dominano la passeggiata. Ovviamente la BBC è presente ogni pochi metri con telecamere mobili pronte a fornire la migliore copertura possibile dell’evento. Il tempo passa relativamente in fretta: i Brit sono abituati ai grandi eventi all’aperto (dai festival musicali, ai tornei di tennis, alle corse di cani e cavalli) e sanno parteciparvi con leggerezza, prendendosi anche un po’ in giro e – soprattutto – divertendosi davvero. Insomma, i Brit sanno certamente fare baldoria e, per meglio descrivere la città di Londra oggi, si potrebbe parlare di un vero e proprio tripudio di Union Jack. L’iconica bandiera nazionale è ovunque, in qualsiasi forma e rappresentazione e diventa difficile scegliere cosa fotografare: le idee sono tante ed originali.
Quello che non manca di certo oggi è anche la possibilità di fare affari: ci sono decine di venditori ambulanti di bandierine con le effigie di William e Kate e sembrerebbe che i commercianti abbiano costituito un cartello: tutti chiedono 2 pound, qualcuno offre un “tre per 5 pound”. Lungo il percorso c’è anche la tenda che vende il programma ufficiale della giornata e anche questo costa 2 pound: mi chiedo quanto sarà stato l’incasso totale derivato da questa vendita autorizzata…Non perdono certo l’occasione per un po’ di pubblicità a basso costo anche le riviste scandalistiche più famose, Hello ed OK!, ed il Daily Mirror: ovunque vengono distribuite bandierine e coroncine col loro logo; la speranza è probabilmente che servano a ricordare ai tanti fanatici presenti di acquistare l’edizione speciale del giornale dedicata all’evento.
In questo momento realizzo, con terrore, che la rete 3G non funziona: Twitter e Facebook sono irraggiungibili, di mandare un’email nemmeno la speranza. Provo col telefono: niente. Non è ancora chiaro se siano state prese delle misure anti-terrorismo che includessero l’oscuramento dei network (così si era vociferato ieri, ma poi la notizia era stata smentita) o se più semplicemente, come sospetto, le reti fossero congestionate. E’ solo dopo un’ora e mezza che riesco finalmente a comunicare di nuovo col mondo esterno.
Intorno alle 10 e mezza la situazione si fa più tesa: mi trovo pressochè bloccata in una laterale verso Clarence House, la residenza da dove partirà il Principe William per raggiungere l’abbazia di Westminster. Da questo lato cominciano ad arrivare i primi invitati: vedo le macchine di vari diplomatici di paesi del Commonwealth, il Premier neo-zelandese, Ed Miliband e la compagna e poi il grande momento: Harry e William. Si tratta di pochi istanti e la vettura scompare lungo il successivo tratto di strada; realizzo che non rimane, in verità, molto da vedere e l’accesso alle altre location – Buckingham Palace, Westminster, ma anche Trafalgr Square e Hyde Park Corner – è bloccato: il pubblico è stato “smistato” e viene lasciato passare verso le grandi aree davanti ai maxischermi a scaglioni per garantire una maggiore sicurezza.
Certo è che il centro di Londra, così, non l’avevo mai visto e non riesco ad immaginare un’altra occasione in cui il fenomeno si possa ripetere. Traffico completamente chiuso e fiumi di persone che camminano, ballano, bevono, fanno foto. Ogni tanto si levano urla e cori di adorazione: come per l’arrivo di William, vestito di rosso, e per quello della sposa, incantevole nell’abito disegnato dalla stilista Sarah Burton, alla guida della casa McQueen. “I love you, you look beautiful”, pare che abbia sussurato il principe alla raggiante neo duchessa di Cambridge appena arrivata al suo fianco all’altare.
Gli sposi pronunciano i loro voti, sono rilassati, sorridenti, sembrano davvero innamorati ed il pubblico riesce a percepire un’insolita genuinità; come quando William sembra avere qualche problema nell’infilare l’anello al dito di Kate, o quando camminano sorridenti lungo la navata centrale; emergono in una giornata fredda e grigia, ma non bagnata come era stato predetto, che quindi non impedisce loro di salire a bordo delle celeberrima carrozza.
Ultimo momento topico: l’uscita sul balcone della famiglia reale al completo (e questo include l’eterna Elisabetta, vestita di un discutibile giallo canarino e lasciata, per una volta, decisamente in secondo piano), ed il bacio tra gli sposi: seguo le immagini da Trafalgar Square, dove passano gli aerei della RAF risalenti alla Seconda Guerra Mondiale per commemorare il successo della battaglia d’Inghilterra (e perchè, commenta la BBC, è bene non dimenticare che la famiglia reale non abbandonò mai Londra durante il conflitto) ed i più moderni Tornado; per il resto il rumore costante è quello dei numerosi elicotteri che presidiano il centro…Infine, è tempo per la coppia di ritirarsi e lo spazio viene lasciato all’intrattenimento organizzato dalla città, per la città. Il sindaco conservatore Boris Johnson (che più che un politico sembra uscito da un programma alla Zelig, per fare un paragone italiano) sale sul palco e svela il regalo per gli sposi: un tandem, scelta logica e coerente da parte del sindaco che ha rilanciato massivamente l’uso della biciletta nella capitale. Seguono taglio della torta e brindisi…prima che venga dato inizio alla musica dal vivo e alle danze.
La cerimonia e le ultime dieci ore sembrano essere trascorse velocemente rispetto alla grande attesa ed al grande parlare che si è fatto; sarà forse solo col senno di poi, rivedendo le immagini e pensando che ero proprio lì, quel giorno, a Londra, che mi renderò conto di aver preso parte ad un evento epocale.