Giornalismo in Street ViewSul confine Usa-Messico: El Lupon, il graffito patrono dei clandestini

A Tecate, in Messico, ai bordi della minacciosa palizzata che segna il confine con gli Stati Uniti, c'è un poster che parla ai passanti, come un'edicola votiva. L'icona con baffi e basette recita: ...

A Tecate, in Messico, ai bordi della minacciosa palizzata che segna il confine con gli Stati Uniti, c’è un poster che parla ai passanti, come un’edicola votiva. L’icona con baffi e basette recita: El Lupon, guardiano del viaggio, padre delle frontiere. El Lupon è il santo protettore dei clandestini messicani. Di chi cerca di passare la frontiera, con tutti i mezzi.


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La leggenda vuole che El Lupon fosse un camionista messicano, e abitualmente entrasse negli Usa per consegnare le sue merci. Finché un giorno, a bordo del suo rimorchio, El Lupon fa salire di nascosto una pattuglia di connazionali, pronti a diventare clandestini. Scoperto dai doganieri, El Lupon si immola per salvare i suoi passeggeri, e scompare in un lampo di luce accecante.

La storia di El Lupon è tanto più interessante, quanto il fatto che questo santo cristiano non è mai esistito. E’ un’invenzione di un artista messicano, Ismael Castro Garcia. Un’invenzione che avuto successo, come testimonia il blog del progetto. In una fioritura di leggende, preghiere e canzoni popolari, in giro per il Paese hanno iniziato a comparire spontaneamente edicole religiose intitolate a El Lupon. Così come sono arrivati i primi testamenti, di chi ha deciso di affidare le sue speranze a questa divinità-graffito.

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