Sabato o domenica, comunque prima di andare a votare, è il caso di fare un salto nel centro della vituperata movida milanese, dove c’è un luogo che si chiama Corso Como 10. Un vecchio palazzo, con un cortile rimesso a nuovo e invaso elegantemente dai rampicanti, con un bar, un ristorante, un negozio, un micro albergo e la Galleria Carla Sozzani. Fin qui, un luogo un po’ con la puzza sotto al naso, con quello snobbismo da erre moscia che ha fatto la fortuna dei comici.
Beh, in questo caso il cortile vale una visita, soprattutto in questo fine settimana. Una volta all’anno, infatti, proprio la Galleria Carla Sozzani ospita una delle mostre fotografiche itineranti più interessanti del mondo, il World Press Photo: ovvero il riconoscimento che premia le più belle e importanti fotografie del giornalismo mondiale, divise per categorie, dalle storie di cronaca allo sport fino ai personaggi e al mondo della natura.
Un modo incredibile per rivedere quello che è stato, per fermarsi un momento a riflettere, davanti alle immagini del terremoto di Haiti (qualcuno se lo ricorda?) o dell’inondazione in Pakistan (ancora più difficile riportarla alla mente), fino all’enigmatico volto di Julian Assange, il fondatore di Wikileaks. Soprattutto, davanti alla fotografia del Sudafricano Jodi Bieber, che ritrae il viso di Aisha Bibi, 18 anni, sfigurato come punizione per essere fuggita da casa di suo marito nella provincia di Oruzgan, nel centro dell’Afghanistan.
Abbiamo una libertà che in tante nazioni non esiste. Sfruttiamola.
Galleria Carla Sozzani, Corso Como 10, Milano, dal 4 al 29 maggio. Orari: martedì, venerdì, sabato e domenica, ore 10:30 – 19:30; mercoledì e giovedì, ore 10:30 – 21:00; lunedì, ore 15:30 – 19:30.