Lui, Anish Kapoor, è uno dei più grandi artisti contemporanei. Lei, La Fabbrica del Vapore, è stata il luogo dove prendevano vita, fin dal 1899, i mitici tram milanesi. Dopo due anni di inseguimento si sono incontrati, conosciuti e, almeno apparentemente, hanno anche trovato una grande intesa.
La “Cattedrale” di via Procaccini 4 (uno dei principali spazi restaurati del complesso industriale), fino all’8 gennaio 2012 ospiterà Dirty Corner, la monumentale installazione appositamente realizzata, costituita da un enorme volume in acciaio lungo circa 60 metri e alto 8 all’interno del quale i visitatori potranno entrare.
L’ingresso si apre a calice e la superficie, sia esterna che interna, è circolare con un appoggio minimo al suolo. I commenti, di chi in questo tunnel è entrato, sono i più diversi. C’è chi sente l’incombenza della struttura, come se dovesse collassare da un momento all’altro, chi brancola, le braccia tese in avanti, chi si gira a fissare la luce della grande apertura a conchiglia. Su una cosa, tutti sono concordi: quando se ne esce ci si sente meglio.
Ma l’appuntamento è doppio. Altre opere di Anish Kapoor sono esposte, questa volta fino al 9 ottobre, alla Rotonda di via Besana. Tra queste anche My Red Homeland, del 2003, un’impressionate installazione formata da cera rossa disposta in un immenso contenitore circolare e composta da un braccio metallico connesso ad un motore idraulico che gira sopra un asse centrale, spingendo e schiacciando la cera, in un moto perpetuo.
Completerà l’esposizione una serie di sculture in acciaio tra cui: C-Curve, del 2007; Non Object (Door), 2008; Non Object (Plane), 2010 ed altre che garantiscono effetti percettivi di grande impatto. Nella maggior parte dei casi si tratta di sculture interattive che provocano nello spettatore una percezione, deformata dello spazio, spesso accompagnata da un leggero fastidio uditivo e, in alcuni casi, può portare persino a perdere leggermente l’equilibrio.
Chi è Anish Kapoor
Nato nel 1954 a Bombay ma formatosi a Londra, dove si è trasferito nel 1973, Anish Kapoor è il primo artista ad aver posto con il suo lavoro la questione di un’arte capace di essere espressione di una cultura globale, capace cioè di superare le vecchie categorie di “oriente” e di “occidente”, affermandosi, dopo un lungo percorso, su opere decisamente monumentali.
Ha realizzato mostre personali alla Kunsthalle di Basilea, alla Tate Gallery di Londra, al Reina Sofia di Madrid, al CAPC a Bordeaux, al CCBB Centro Cultural Banco do Brasil a Brasilia, Rio de Janeiro e San Paolo e, più recentemente, alla Haus der Kunst di Monaco e presso la Royal Academy di Londra. Incredibile ma vero, solo nel 2010 ha esposto per la prima volta in India con mostre personali alla National Gallery of Modern Art di New Delhi.
Il programma completo, gli orari e altre informazioni sono su www.anishkapoormilano.com