Immaginate un muro colorato. Che di anno in anno mette mattoni. Una costruzione imponente, resa solida da un talento sperimentale che, quando si muove verso il pubblico, travolge di sentimento pieno. Al primo approccio, gli Arcade Fire, lasciano senza parole. Chi c’era ieri a Milano, ha applaudito fino a spellarsi le mani. Ma c’è chi l’uso degli arti battenti l’ha perso 7 anni fa. Da quel novembre 2004 che ha regalato alla scena indie Funeral. Un progetto nato 3 anni prima a Montreal, con il cuore texano di Win Butler a battere per Régine Chassagne, multi-strumentista canadese.
Vendite buone. Disco di platino in Canada e Gran Bretagna, mezzo milione di copie sul mercato americano. Ma la critica ne è addirittura estasiata (il 9.7 Pitchfork fa scalpore). La prima traccia, Neighborhood #1 (Tunnels), è un crescendo intenso, dal pigolare di tastiere alla sinfonia rock del finale.
Quindici musicisti. Basso, chitarra, batteria e piano, certo. Ma anche archi, fisarmoniche, xilofoni, che contaminano la base rock con melodie squillanti, da dramma collettivo. L’anno successivo, Funeral esplode in Europa (UK soprattutto), ma la svolta arriva dalla fascinazione di David Bowie per la musicalità del gruppo. Il 9 settembre 2005, sul palco dello show Fashion Rock, la band esegue con il Duca una versione di Wake Up e si impone sul panorama mediatico.
David Letterman Show, Central Park e apertura di tre concerti degli U2. Il successo travolge il muro e l’esigenza è di fermarsi. Butler e soci affinano l’uso dell’orchestrazione e per tre anni rimangono in silenzio. Tornano con Neon Bible (2007) che non solo non fa rimpiangere il disco precedente, ma lo supera per diffusione e critica. L’uso dei media è magistrale e la pubblicazione in peer to peer si rivela un’idea moderna e cool. Il pubblico aumenta e gli addetti ai lavori dicono ancora meglio. L’album è premiato per il suo respiro globale, un “affresco dell’America post 11 settembre” si dice. Ma ancora una volta, è un grande del passato a dare spinta decisiva. Il duetto di Keep the Car Running che Win e Régine realizzano a Ottawa durante il live di Bruce Springsteen del 14 ottobre 2007, è decisivo. Gli Arcade Fire sono una band mondiale.
Bruce Stringsteen and Arcade Fire – Keep the car… di trendwhore
La nuova dimensione si incrocia con la politica. Nel 2008, la band diventa sostenitrice della campagna per la Presidenza di Barack Obama e, dopo la vittoria elettorale, si esibisce per il neo Presidente all’ “Obama Campaign Staff Ball”, con una celebre cover di Born in The U.S.A.. E’ il volano ideale per il lancio del terzo disco, The Suburbs (2010). Per non venire meno al proprio legame con il web, il gruppo organizza il suo primo concerto in diretta YouTube, sull’esempio di Alicia Keys e U2. La città è New York, la cornice è quella storica del Madison Square Garden.
The Suburbs ottiene il Grammy 2010 come “Miglior album” e gli Arcade Fire vincono il Brit Award come “Miglior band internazionale” e “Miglior gruppo”. L’apice del successo? Chi può dirlo. La band che non sbaglia un colpo potrebbe ancora stupirci.