TigerenteIl taglio alle tasse non salverà i liberali tedeschi

In due diversi articoli pubblicati per il quotidiano Il Foglio abbiamo cercato di fare il punto sulla vexata quaestio del taglio alle tasse. Nella scorsa legislatura di grande coalizione a spingere...

In due diversi articoli pubblicati per il quotidiano Il Foglio abbiamo cercato di fare il punto sulla vexata quaestio del taglio alle tasse. Nella scorsa legislatura di grande coalizione a spingere per uno sgravio c’era la CSU bavarese, scavalcata ora a destra dai liberali dell’FDP. Il muro, oggi come allora, è di Angela Merkel. Benché le entrate fiscali siano prossime ad un record storico, la Cancelliera non vuole fare manovre avventate. Dal 2013, infatti, iniziano i guai. La Germania dovrà versare sempre più quattrini ai paesi periferici per il tramite del fondo salva-Stati e destinare un’ingente quota di denaro pubblico per la riconversione energetica, dopo la decisione di abbandonare il nucleare entro il 2022. Ulteriore ostacolo: il pareggio di bilancio previsto in Costituzione che scatterà dal 2016. La previsione è quindi la seguente: la semplificazione e i tagli alle tasse saranno minimi, i liberali non trarranno il minimo giovamento in termini elettorali. Men che meno sarà una scossa decisiva per il paese. Con una CDU malconcia e una FDP fuori dal Parlamento, le porte sono spalancate per una riedizione del gabinetto rosso-verde.

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