Qualche giorno fa parlavo giusto della mia passeggiata sul lungomare di Genova, come da precedente post, a un amico architetto, che mi racconta questa storia burrascosa di un piccolo progetto suo e dei Baukuh, di cui fa parte, per una piscinetta poligonale sulla spiaggia. Un piccolo progetto poi inghiottito dal mare.
Una storia di mareggiate e di curiose commesse, di architetture posticce e talvolta davvero eccessive: una piscina per bambini, come se non bastasse il mare, in aggiunta a quella esistente, per definizione smontabile, poichè su area demaniale.
Fatto sta che nel 2008 una mareggiata (la più grossa degli ultimi vent’anni mi racconta) se l’è portata via, la vasca. La natura matrigna ma saggia si riprende la spiaggia, come darle torto.
Eccone qui i resti mai più ricomposti, e quell’idea ormai caduta in disgrazia, chissà, per una bassa affluenza al bagno oppure per qualche idraulico problema, un buco riempito di sabbia ormai spazio deriva di accessori alla balneazione. Un vero cameo.
La piccola piscina dal disegno gentile ricomparirà identica in contesti più congrui, ne siamo sicuri. In fondo è una interessante variazione sul tema, e ci sono infinite grandi lottizzazioni suburbane, lontane dal mare, dove può replicarsi a piacere.
Per gli appassionati vedere l’intera storia meglio raccontata nell’articolo di Simone de Dreuille in Criticat n. 4, La piscine , settembre 2009.