Caccia al tesoroSe la comunicazione è vecchia, una città muore

Non è vero che questa città è ferma. Le iniziative, le mostre, gli eventi grandi e piccoli si succedono a un ritmo notevole. Ma è Milano stessa che non sa pubblicizzarli. Rileggevo i post di questi...

Non è vero che questa città è ferma. Le iniziative, le mostre, gli eventi grandi e piccoli si succedono a un ritmo notevole. Ma è Milano stessa che non sa pubblicizzarli.

Rileggevo i post di questi due mesi e mi sono accorto di come la quasi totalità degli eventi e delle iniziative di cui ho parlato (eccezion fatta per il Salone del Mobile, ma lì sarebbe stato difficile non accorgersene) sono passati in gran parte sotto silenzio. Cosa intendo? Che per scoprire le mille iniziative che ogni giorno si svolgono a Milano bisogna avere il tempo e la voglia di andarsele a cercare. Niente di male in questo, un po’ di curiosità è fondamentale.

Ma l’impressione è che si sia rimasti ancorati, nella maggior parte dei casi, a un modo di comunicare ormai vetusto. Questa mattina, venendo al lavoro, guardavo i manifesti che pubblicizzavano la doppia mostra/evento di Kapoor: nascosti dagli alberi e dalle macchine, riusciva difficile capire il loro messaggio. Mi sono fermato a riflettere: per documentarmi e soddisfare la curiosità, quali sono i mezzi che uso?

Difficile prenda in mano, se non nel fine settimana, un quotidiano cartaceo. I ritmi sempre più frenetici e la perenne connessione a internet (lavoro, cellulare…) mi porta a controllare più volte al giorno i siti di quegli stessi quotidiani che un tempo avrei comprato. Senza stare a citare quelli che sono solo online.

Ma, inutile nasconderlo, ormai sono i social network a rendere grande o meno un evento (creando magari anche falsi miti). Bene, fate una prova. Digitate Anish Kapoor su Facebook. Troverete un bel po’ di pagine dedicate a lui, persino il post di questo blog e una pagina (con 3500 “Mi piace”) relativa all’esposizione parigina Monumenta 2011, che ha avuto proprio Kapoor come artista. Della mostra milanese nulla, zero, nada.
Il costo di una “pubblicità” del genere dal punto di vista materiale è ZERO e raggiunge una platea molto, ma molto maggiore rispetto a quella della cartellonistica tradizionale. Forse sarebbe il caso, in periodo di tagli, di ottimizzare un po’ anche questi costi!

E voi, come fareste conoscere una vostra iniziativa?

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