CongiunturaDalla tragedia greca alla commedia all’italiana

La tragedia greca assomiglia sempre di più a una commedia all’italiana. Mercoledì scorso il premier ellenico George Papandreou, rivolgendosi ai suoi cittadini ha comunicato che, sebbene difficile, ...

La tragedia greca assomiglia sempre di più a una commedia all’italiana. Mercoledì scorso il premier ellenico George Papandreou, rivolgendosi ai suoi cittadini ha comunicato che, sebbene difficile, la via per la stabilizzazione finanziaria del Paese è tracciata. Peccato che nel frattempo il cancelliere tedesco Angela Merkel e il presidente francese Nicolas Sarkozy rimarcassero il fatto che Atene sarebbe rimasta nell’eurozona. Come dire, «noi non stiamo parlando di uscita dall’euro, ma la Grecia ci rimane sicuramente dentro». Ieri sono state due le notizie a impensierire investitori e analisti. La prima era che la prossima tranche di aiuti sarà ritardata a ottobre. La seconda era che Papandreou sarebbe volato negli Usa per incontrare i vertici di Fondo monetario internazionale e Onu. Oggi, il contrordine: il volo è cancellato. Motivi? Apparentemente un incontro con il ministro delle Finanze Evangelos Venizelos, iniziato da pochi minuti.

Qualcuno vocifera che si tratti di una mossa volta a sfidare la comunità internazionale. Altri pensano che sia il preludio alla dichiarazione d’insolvenza. Difficile dirlo. Certo è che la situazione contabile ellenica, alla luce del ritardo nella sesta tranche, peggiora sensibilmente. «Abbiamo liquidità fino a ottobre», aveva garantito il titolare del Tesoro Venizelos pochi giorni fa. Ma intanto, le banche elleniche stanno già utilizzando i fondi dell’Emergency liquidity assistance (Ela), lo speciale schema assistenziale che rimanda direttamente alla Banca di Grecia il potere di irrorare di liquidità gli istituti di credito del proprio sistema. Bene, cioè male, perché l’Ela lascia troppo spazio di manovra alle banche centrali nazionali che, come nel caso dell’Irlanda, hanno finito per esagerare.

Come se non bastasse, è di ieri la notizia di una nuova truffa sui conti pubblici, come riportato da quotidiano Eleftherotypia. Uno dei membri del consiglio direttivo dell’Istituto statistico ellenico, Zoe Georganta, ha reso noto che l’ultima relazione del bilancio pubblico 2009 consegnata all’Eurostat, è stata opportunamente manipolata per farla sembrare peggiore delle attese. «Così, credevamo, non ci avrebbero fornito prestiti a tassi troppo esosi», ha detto la Georganta. Per la serie, fortuna che esiste l’Eurostat.

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