■ Chi è Giulia Innocenzi?
Intervistato.com ha avuto il piacere di intervistare Giulia Innocenzi, giornalista e conduttrice di Generazione Zero, lo spazio dedicato ai giovani nella trasmissione di Michele Santoro, Annozero.
Giulia ha parlato del suo interesse per la politica, che costituisce la sua passione principale a dispetto dell’antipolitica dilagante. A suo avviso, tuttavia, si tratta di antipartitismo e antipartitocrazia, reazioni comprensibili alle idiosincrasie dei partiti che hanno allontanato progressivamente i cittadini dalla vita politica.
Secondo Giulia all’estero la politica non sarebbe così ingombrante come in Italia. I telegiornali italiani dedicano il 30% del loro spazio a notizie sulla politica interna, mentre i francesi solo il 15%. Persino i criteri di impaginazione dei giornali sono profondamente diversi, spingendo il lettore italiano a trascurare sistematicamente le sezioni Esteri ed Economia, considerate invece le più rilevanti in altri paesi.
I partiti sono visti come strumenti novecenteschi, anacronistici, che non reggono da una parte la caduta delle ideologie e dall’altra le crescenti necessità democratiche dei cittadini. Con il suo dottorato di ricerca Giulia vorrebbe trovare quegli strumenti che attraverso Internet possano aiutare a superare i partiti, portando i cittadini a una partecipazione maggiore e più efficace alla vita pubblica.
Abbiamo parlato anche della realtà interna dei partiti: all’articolo 49 la Costituzione Italiana delega ai partiti politici la partecipazione alle elezioni in modo democratico, ma non c’è una legge che ne regoli la vita interna, un paradosso gravissimo che ha portato nel corso degli anni a oligarchie, potentati, gerarchie ed elitismo che mal si conciliano con quello che dovrebbe essere il loro mandato.
I social media, utilizzati con successo in vari paesi nordafricani per rovesciare i loro regimi dittatoriali, potrebbero quindi essere il mezzo per rovesciare le oligarchie, le lobby di potere, chiunque controlli le democrazia attraverso il denaro, per arrivare infine a una democrazia diffusa, deliberativa. Ci sono numerose modalità di partecipazione attiva, per esempio le consultazioni dirette rispetto a temi molto controversi, su cui i cittadini possono prendere una decisione dopo aver sentito l’opinione di tutte le parti coinvolte.
Giulia ha inoltre espresso la sua opinione rispetto alle leggi Levi, Porcellum e Mattarellum e ai nuovi modi di fare politica, svincolata da partiti e da luoghi fisici e basata su una rete che possa unire le forze positive che già ora lavorano ogni giorno per migliorare la società.
In chiusura Giulia Innocenzi ci ha parlato del suo libro denuncia sui partiti politici in Italia, intitolato “Meglio fottere che farsi comandare da questi”, edito da Editori Riuniti: un romanzo che ripercorre dall’interno le dinamiche e le contraddizioni dei partiti attraverso la voce di quattro ragazzi che scelgono di entrarvi.
Naturalmente le vostre domande hanno avuto ampie risposte, dunque invito tutti a visionare l‘intervista integrale, molto più ricca di dettagli e informazioni rispetto a questa mia breve sintesi.