Nello stesso giorno in cui il sindaco di Parma, Vignali, ha rassegnato le dimissioni(giustamente, in seguito allo scandalo di corruzione che ha travolto la sua giunta), è stata respinta la mozione di sfiducia presentata nei confronti del Ministro delle politiche agricole, Francesco Saverio Romano. A nulla sono servite le proteste vibranti, dentro e fuori Montecitorio, anche perchè vi erano elementi per ritenere questo voto ampiamente previsto anche alla vigilia; la ferma volontà della Lega di votare contro l’autorizzazione.
Quella stessa volontà che venne a mancare verso fine luglio, quando proprio grazie agli stessi voti che in quell’occasione furono favorevoli all’arresto, la Camera decise di far aprire le porte del carcere di Poggioreale per Alfonso Papa, detenuto da più di 2 mesi nell’istituto di pena. Papa quindi, è l’unico degli ultimi 3 parlamentari indagati ad esser stato tradito dal voto dei “garantisti”.
L’aver ritenuto innocente il ministro Romano, che è sospettato di avere avuto contatti diretti con esponenti di spicco delle organizzazioni mafiose e di averli aiutati esercitando la sua influenza-quando faceva parte della Dc, Ccd e Cdu- su organismi politici ed amministrativi, è un grandissimo schiaffo alla legalità. Non è così che si risolverà il problema della criminalità organizzata, favorendo il venire meno dei processi.; questo Maroni lo dovrebbe sapere bene.
Come potrebbe ben spiegare Bossi, se ha avuto qualche trattamento di favore nell’ambito delle “quote latte” proprio dal ministro dell’agricoltua, visto che è una questione molto cara all’elettorato leghista. E non parliamo di voto di scambio; oggi si dice riconoscenza.