Che curioso questo fatto: contrariamente a quanto si potrebbe pensare, in questo caso più ci si allontana e più si comprende la dimensione di questo smisurato fabbricato, forse il più grande contenitore di tutta Europa, la cui unica funzione è quella assecondare il più possibile i flussi delle merci, da qui verso tutte le destinazioni possibili in Italia. La logistica: che meravigliosa invenzione, una grande mano alla globalizzazione!
A Piacenza certi vanno orgogliosi dell’idea di aver fatto insediare un polo logistico per puntare all’eccellenza di questo territorio, fatto di terra famosa per la sua favolosa produttività. Qui invece si occupano ampie superfici destinate alle colture, come se il paesaggio agrario non fosse oggi la migliore delle risorse su cui contare per salvaguardare un territorio. Sarà che molti non ci fanno caso, poiche così poco vagabondano per questa campagna piana e così bella, nonostante tutto.
Non è solo un problema di consumo di suolo. E neanche di architettura, che poi non è così male. Pensate però che ora dalla via Emilia, per esempio in bicicletta, è impossibile raggiungere il Po e la sua oasi faunistica protetta. Il polo logistico tutto, IKEA compresa, è una grande macchia recintata dalle infrastrutture destinata ad allargarsi, in cui transitano per lo più mezzi pesanti.
Questo grande deposito per esempio, intanto è difficile capire come raggiungerlo, lo vedi, come un’apparizione, dal finestrino del treno che sfreccia in direzione Milano. Ma dalla via Emilia quasi non si nota, nè è facile capire come arrivarci, se per curiosità ci si volesse avvicinare, e nonostante queste sue dimensioni si percepisce appena, è una sottile linea colorata e dritta che prova a confondersi con il biancore del cielo.
Voglio dire che non è solo un problema di come si costruisce, ma soprattutto di come si pianifica, soprattutto in questi casi in cui qualcuno fa grandi affari quasi “nascondendo” certe cose, che sotto gli occhi di tutti. Trucchi del mestiere…
Lo so è difficile spiegarsi, ma voi provate a farci un giro, se riuscite ad arrivarci. E’ tutto molto istruttivo.
(foto di Daniele Signaroldi)