Come è noto, il Governo è tornato alla carica per approvare, con la massima urgenza, il DDL sulle intercettazioni, meglio conosciuto come legge bavaglio. Sembra inoltre che abbia deciso di apporre il voto di fiducia, la qual cosa significherebbe che non sarebbe possibile apportare modifiche in Parlamento.
Il tutto succede mentre si continua a chiedere a gran voce misure per la crescita e lo sviluppo del Paese, come se questa norma permettesse un rilancio economico-industriale, bastasse a risollevare le famiglie che non riescono ad arrivare a fine mese.
Le intercettazioni sono troppo scomode da sopportare, e mal si sposano con le abitudini di vita di qualcuno. Io sono d’accordo sul fatto che molte di queste sono irrilevanti e non abbiano motivo di essere pubblicate. Ma non posso condividere che per mettere fine a questo tipo di informazioni bisogna limitare la libertà d’informazione in senso più ampio.
Non è affatto giusto che un blogger debba vedersi rifilare un’ammenda fino a 12mila euro se entro 48 ore non provvede a rettificare il testo sul suo “sito informatico”(lo chiamono così, per creare ulteriore ambiguità…); in tal modo si frenerebbe il suo raggio d’azione e si favorirebbe i grandi editori, coloro che tutto sommato prima di pagare una multa hanno tempo e modo di fare un bel processo, o che male che vada fanno una legge per evitare il pagamento(ogni riferimento al Lodo Mondadori è puramente voluto).
Allora sono pronto a lottare affinchè quest’ennesima legge vergogna sia rispedita al mittente e deposta in un cassetto abbandonato, come già accaduto un anno fà, e come è giusto che sia in un Paese che si dichiari civile e democratico. Facciamo capire a tutti che la posta in palio è di vitale importanza, come lo è stato per i referendum del 12 e 13 giugno.