La crisi italiana si amplifica sempre di più. I mercati lo sanno e stanno prezzando il rischio legato all’Italia. Ed è giornata di record. Lo spread fra BTP e Bund ha toccato il massimo storico a quota 413 punti base, mentre il Cds sul debito italiano ha registrato i 560 punti. Ed è proprio quest’ultimo dato il più significativo della situazione italiana. Quando una settimana fa è stata superata la soglia dei 500 punti base, si sapeva già come sarebbe finita.
Ormai non si deve più parlare di contagio, ma di epidemia. Il continuo deterioramento della credibilità italiana si è manifestato per l’ennesima volta oggi. Le voci di un nuovo pacchetto correttivo di bilancio, questa volta focalizzato sulla crescita economica, stanno facendo il giro delle sale operative. E non è un bel segnale per un Paese che è diventato l’osservato speciale lungo la crisi dell’eurodebito. Tuttavia, sono proprio le immagini che rendono ancora più preoccupante la situazione. Negli ultimi tre mesi l’Italia è cambiata, passando dall’essere un Paese credibile all’essere il più grande pericolo per la stabilità dell’eurozona.
Lo spread è calmierato a forza dalla Banca centrale europea che, anche oggi, ha comprato titoli di Stato italiani. Senza il supporto della Bce tramite il Securities markets programme (Smp), il differenziale di rendimento fra BTP e Bund lambirebbe probabilmente i 500 punti base. Questa quota, nel frattempo, è stata superata dai Cds, con uno slancio che porterà velocemente il derivato a violare anche i 600 punti base. Vale a dire che occorreranno 600.000 mila dollari per assicurarsi per un anno su un BTP quinquennale del valore di 10 milioni di dollari. Decisamente troppo.