Ci perdoneranno se questa volta non postiamo nessuna immagine, e ci limitiamo ad osservare quanti secondi (vedi Vanity Fair a fine di ogni articolo) di lettura del nostro tempo dovremmo scialacquare cercando di carpire la verità in questa querelle da grande pennello: qual’è più alto tra il nuovo Palazzo Lombardia e la Torre Garibaldi?
Chiunque, credo, sentirà risuonare la campanella delle elementari che mette fine alle scaramucce inutili, oppure la voce del presentatore dell’ennesimo show dei record, o la classifica dei freaks tutti in fila che invece di commuoverci ci fanno ridere, solo perché così lontani da noi, in apparenza.
Una persona normale si limiterebbe a far rimbombare nella propria testa: chissenefrega? Invece nella nostra Italia molte cose vanno avanti proprio così, discutendo di misure, come negli spogliatoi, e non di contenuti, di sostanza, anche perché quella non è così banalmente misurabile…
Facciamo dunque tanti auguri a Milano sperando che l’attenzione si sposti su altre questioni ben più rilevanti delle antenne più alte, chissà che da tante battute da prendere poco sul serio, per un miracolo, non ne salti fuori qualche buona idea…