Il Fondo monetario internazionale sta pensando di aiutare Italia e Spagna. Nel giorno dopo il declassamento del rating sovrano italiano da parte di Moody’s (da Aa2 ad A2, outlook negativo), il mondo della finanza si interroga su come arginare l’epidemia della crisi dell’eurozona, che ora sta investendo l’Italia. Peccato che a dominare non siano le proposte concrete, ma il continuo (e patetico) rimbalzo fra Europa e Fmi.
Oggi il numero uno europeo dell’istituzione di Washington, Antonio Borges, ha apertamente parlato di utilizzo di uno Special Purpose Vehicle (SPV) in grado di sostenere l’Italia sul mercato obbligazionario primario e secondario, insieme al fondo salva-Stati European financial stability facility (Efsf). Non solo. Come anticipato dal Financial Times, allo studio ci sarebbe anche la creazione di un piano europeo di ricapitalizzazione bancaria, un Euro TARP (Troubled Asset Relief Program). La conferma arriva direttamente dal Fmi. Passano pochi minuti e l’Ue smentisce che esistano programmi per iniettare nuovi capitali nelle banche europee. Tanto, si dirà, gli stress test hanno evidenziato che non ci sono criticità. Già. Infatti, e meglio usare l’ironia, la franco-belga Dexia, che ha passato le prove patrimoniali, non solo è praticamente fallita, ma rischia di passare alla storia come prima vittima ufficiale dell’emergenza ellenica. E nel frattempo, all’aumentare dell’incertezza , aumenta anche il rischio che la crisi europea si espanda al di fuori dei confini continentali.