Nomi, volti, incontriLa presa in giro all’italiana

Ecco, ci risiamo. Non erano più sufficienti le vergognose opere con scopo di beatificazione a memoria figurativa del grande 'eroe' contemporaneo Carlo Giuliani (Nichi Vendola per il copyright©): c...

Ecco, ci risiamo.
Non erano più sufficienti le vergognose opere con scopo di beatificazione a memoria figurativa del grande ‘eroe’ contemporaneo Carlo Giuliani (Nichi Vendola per il copyright©): con l’ingresso della madre in Senato e l’aula parlamentare a lui dedicata grazie al beneplacito di Giorgio Napolitano, c’era la fondata sensazione di aver definitivamente raschiato uno dei fondi più bassi di sempre.

Eppure, il farneticante Giuliani padre ha pensato bene di sovrapporre alla vicenda un altro tassello grottescamente pittoresco: “Carlo raccolse l’estintore come gesto di autodifesa. Il passamontagna era per il gas lacrimogeno”.

Bene ma non benissimo, anche se il vero primato spetta di diritto alla madre di tale Fabrizio Filippi in arte Er Pelliccia (soprannome da vero Lord), che con le sue recenti dichiarazioni ha alzato l’asticella ad altezze proibitive per tutti: mentre il padre credeva il figlio – volto coperto e lancio dell’estintore facile – ai corsi universitari di psicologia, la madre si è superata: “Mi ha detto che stava solo disperdendo il fumo perché gli dava fastidio un occhio”.

Ammesso e non concesso che lei stessa creda a queste interpretazioni talmente fantasiose da meritare almeno un romanzo da Premio Strega, bisognerebbe almeno avere il buon gusto di tacerle dinanzi ad una capitale devastata da 800 Er Pellicce con differenti nominativi e che riscontra danni per oltre 1 milione di euro.

Anche trincerarsi dietro le solite banalità (“è un ragazzo giovane e incapace di far male ad una mosca”), ha ormai perso il suo smacco di fronte all’evidenza dei fatti.

E a proposito dell’orrendo slogan “vabbè, sò ragazzi”, come ricordava Camillo Langone a proposito di Carlo Giuliani, «mi rifiuto di chiamarlo ragazzo, come con molto compiacimento si continua a fare, per il semplice motivo che aveva ventitré anni compiuti, l’età in cui si può guidare una Ferrari da 335 chilometri all’ora, si può contrarre un mutuo per qualsiasi cifra, si può fare il sindaco del proprio Comune: insomma l’età in cui si è uomini, certamente giovani ma uomini».
Ora punizioni esemplari, basta giustificare.

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