E’ vero che la sabbia del deserto si infila ovunque e ricopre ogni cosa con una patina fitta
e opaca, ma quella di avere l’automobile pulita qui é una mania. In ogni garage, che siano
torri residenziali o mall, c’é qualcuno che ti offre di lavare la macchina.
Ovviamente chi vive nei sotterranei dei grattacieli e pulisce le auto, con un caldo
asfissiante e una densa nube di gas di scarico, sono i migranti indiani, pakistani e filippini.
Regi lavora in una torre di Dubai Marina e dorme nel sottoscala di un parcheggio su un
materassino, di fianco ai suoi stracci appesi ad asciugare. Ogni volta che lo incontro mi
dice che é cattolico e che va in chiesa ogni domenica. Evidentemente ha solo la fede che
lo fa andare avanti.
Il lavaggio prevede la pulizia dei vetri e della carrozzeria, con spugne, acqua e sapone.
Il prezzo medio é di 2 euro. Questo, sia ben chiaro, é il trattamento per le auto normali.
Per quelle di lusso c’é la spa. Sì una spa per automobili, gestita da una società tedesca:
sono 800 euro a lavaggio per Veyrons Bugatti, Aston Martin, Ferrari. Recentemente é
stata sottoposta a trattamento completo anche una Audi r8 gt, una delle 333 prodotte nel
mondo.
La beauty farm garantisce effetto specchio ed effetto perla, ovvero uno strato
protettivo sulla carrozzeria che protegge dagli agenti esterni (i grandi nemici, qui,
sono polvere e umidità…). In più un sofisticato sistema di lavaggio, che sfrutta le
nanotecnologie, “riempie” eventuali ammaccature o imperfezioni. L’acqua utilizzata
è deionizzata e i panni in microfibra speciale, passati con un particolare movimento
insegnato a tutti i dipendenti (anche loro migranti indiani, pakistani o filippini). Una sorta
di balletto, sempre supervisionato dal capo. Che non ammette errori. Un alone sulla
carrozzeria vuole dire licenziamento.