Caccia al tesoroArmiamoci e partite, avrebbe detto Totó

Martedì primo novembre. Torno verso casa in macchina ascoltando la radio. Appuntamento obbligato con Zapping, un programma che, unico nel suo genere per quanto ne so, ha un grande pregio: permette ...

Martedì primo novembre. Torno verso casa in macchina ascoltando la radio. Appuntamento obbligato con Zapping, un programma che, unico nel suo genere per quanto ne so, ha un grande pregio: permette di ascoltare i titoli dei telegiornali nazionali che sono appena andati in onda. Qualcosa mi stonava, sentendo i giornalisti parlare del referendum greco, del crollo della borsa di oggi e delle dichiarazioni del governo. Ora, seduto a un tavolino, mentre scrivo questo primo post via telefono, capisco cosa non andava. Mentre i giornalisti in studio, l’editoriale de Linkiesta e i pezzi di fondo dei maggiori quotidiani incitano a muoversi in fretta per non farci definitivamente travolgere, le dichiarazioni più gettonate dei nostri politici sono state: “Attueremo in tempi rapidi le corrette misure. Interverremo rapidamente”. Interverremo, attueremo. Indicativo futuro, come insegnavano a scuola, prima o seconda elementare forse, che sa tanto di promesse già sentite. E quasi mai mantenute. Un politico deve essere bravo anche con le parole, è parte integrante dell’attività diplomatica. Ma stasera non riesco a non pensare a un gioco di parole geniale, se non sbaglio del grande Totó: “Armiamoci e partite!”

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