E’ sotto gli occhi di tutti. C’è la crisi, è talmente grave che pare che il Primo ministro greco Georges Papandreou, sotto pressione e sul filo delle dimissioni, abbia cambiato i vertici militari di Atene. Un gran rebelotto, con l’Italia che viene data per spacciata lancio di agenzia dopo lancio di agenzia. La Borsa crolla, lo spread si impenna. Napolitano chiama all’ordine, il governo non risponde, l’opposizione si divide. L’unico coerente a modo suo rimane Pierluigi Bersani: “Berlusconi deve dimettersi”. Lo ha detto anche quando gli è stato chiesto un giudizio sul congresso alla Leopolda del sindaco di Firenze, Matteo Renzi.
C’è la crisi, insomma. Halloween è andato anche quest’anno, i Santi pure. Rimangono i defunti e il 4 novembre, ma quelli sono morti di seconda categoria visto che la festa dei caduti in trincea è stata trasformata nella festa dell’unità d’Italia. La crisi avanza ed è indelebile se in piena notte ci si rende effettivamente conto che la stagione della NBA, appuntamento fisso di questa parte dell’anno, non è cominciata. Niente, non c’è nulla da fare. Siamo in piena crisi. D’astinenza.