Il picchio parlanteSalviamo Internet dalla lista nera americana

E' attualmente in discussione al Congresso americano una proposta di legge che avrebbe il potere di censurare Internet in tutto il globo, tramite la creazione di una lista nera che arriverebbe a bl...

E’ attualmente in discussione al Congresso americano una proposta di legge che avrebbe il potere di censurare Internet in tutto il globo, tramite la creazione di una lista nera che arriverebbe a bloccare qualsiasi operatore sospettato di violare il copyright o il diritto di marchio, discipline già sufficientemente tutelate da apposite leggi. La politica potrebbe inoltre bloccare qualsiasi sito web anche per non aver creato sufficienti filtri per le attività dei propri utenti. E s’intuisce che la portata di tale decisione avrebbe influenza su tutto il mondo, andando a ledere pesantamente il diritto di esprimere liberamente il proprio pensiero di qualsiasi cittadino.

Gli attivisti statunitensi hanno subito lanciato l’allarme, chiedendo anche l’appoggio di grandi colossi, che nonostante siano avversari sul mercato, si sono uniti per far sentire il peso della loro voce e tentare di ostacolare tale legge liberticida. Da Google a Facebook, da Youtube a Mozilla, passando per Twitter, eBay e Yahoo, hanno sottoscritto un annuncio con il quale denunciano “una perdita di competitività ed innovazione delle politiche industriali, possibilità di ricorrere a licenziamenti e in linea generale, un forte colpo al primo emendamento della Costituzione americana” nel momento in cui verrebbero approvati i provvedimenti Stop Online Piracy Act e il Protect IP Act, che li obbligheranno a monitorare constantemente i rispettivi domini per evitare possibili infrazioni.

Non è la prima volta che per garantire un’immunità al diritto d’autore si finisce coll’andare a limitare il raggio d’azione delle libertà fondamentali dei cittadini, e se pensiamo al decreto “ammazzablog” proposto dall’Agcom qualche mese fa, capiamo che provvedimenti del genere vengono studiati e pensati ogni giorno. Ragion per cui è fondamentale riunire quante più menti è possibile per rispedire al mittente tale iniziative, ogni qualvolta che si presentino.

I membri della community di Avaaz.org, attivisti spesso impegnati su fronti diversi, stanno raccogliendo le firme per esprimere un forte dissenso contro questa legge. E’ possibile firmare l’appello su: http://www.avaaz.org/it/save_the_internet/?vl

affinchè a prevalere non siano sempre i potentati economici-finanziari, ma che invece, siano sempre garantiti a tutti i cittadini l’accesso all’informazione, alla cultura e all’intrattenimento.

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