Sembra guadagnare sempre più consensi l’ipotesi del governo tecnico guidato dall’economista Mario Monti, 68 anni, dal curriculum imponente a cui recentemente si è aggiunto l’ultimo tassello glorioso; la nomina di senatore a vita direttamente dal presidente Napolitano. Che il professore avesse talento e meriti importanti, non lo si mette affatto indubbio, ma era davvero così necessario provvedere all’assegnazione di una nuova poltrona in un momento così delicato? Era forse inconcepibile per qualcuno affidare le redini di governo ad un “forestiero” tanto da farlo diventare politico in 24ore?
Tornando alla personalità dell’economista, che in questo preciso momento storico, sembra guadagnarsi sempre più consensi tra gli esponenti dei diversi partiti, bisogna riconoscergli alcuni meriti. Che sia un teorizzatore del libero mercato, è stato ampiamente provato quando, da commissario Antitrust dell’Europa, inflisse una multa salata -500 milioni di euro- alla Microsoft di Bill Gates ordinandogli di rivelare alcuni segreti della Windows al mercato. Da allora, nacque l’appellativo di “Super Mario“, ed il fresco senatore divenne un paladino del “rispetto delle regole”.
Ma adesso che si profila sempre più la sua nomina a primo ministro, i cittadini italiani vorrebbero essere rassicurati proprio e soprattutto sul rispetto delle regole. Partendo proprio da quei tagli alla politica e gli sprechi della spesa pubblica; riuscirà questo nuovo Governo a fare della meritocrazia e dell’efficienza uno dei principi cardini dell’amministrazione centrale e periferica? Eppoi ancora, si inasprirà ulteriormente la lotta all’evasione fiscale e alla corruzione, con concrete riforme (almeno quelle dell’ultimo governo Prodi) tale da recuperare almeno una parte di quei 150-180 miliardi che vengono sottratti alle casse pubbliche? E’ inoltre a conoscenza, l’esimio professore, nonchè ex rettore della Bocconi, che solo con l’austerità non si esce da crisi alcuna, ma che sono necessari investimenti per ritornare a crescere e per offrire opportunità lavorative specialmente ai giovani?
L’ultima questione da tenere a mente, per il futuro(?) premier riguarda la discussione e l’approvazione al più presto, di una nuova legge elettorale, in grado di garantire nuovamente il principio di rappresentanza per i cittadini e il principio di responsabilità degli eletti. Perchè a ben vedere, chi ci perde in tutto questo, sono come sempre gli elettori, che vengono privati del più grande principio che una democrazia dovrebbe concedere; ovvero la scelta del governante, quella delega sacrosanta che dovrebbe essere prevista in ogni Stato democratico. In questa crisi globale, che attualmente sta concentrandosi in particolar modo sullo stivale, è il principio della sovranità popolare che più di tutti sta soffrendo, e lentamente scomparendo.