Il picchio parlanteSerpico, chi era costui?

Dal primo gennaio 2012 il governo Monti sguinzaglierà il più feroce mezzo studiato sin qui per contrastare gli evasori. Si chiama Serpico, acronimo di Servizi Per I Contribuenti, ed è un computer c...

Dal primo gennaio 2012 il governo Monti sguinzaglierà il più feroce mezzo studiato sin qui per contrastare gli evasori. Si chiama Serpico, acronimo di Servizi Per I Contribuenti, ed è un computer cervellotico in grado di processare 22 200 informazioni al secondo, composto da duemila server distribuiti tra Roma e l’Abruzzo. Questo dispotivo della Sogei potrà in sintesi fotografare tutti i movimenti dei conti correnti degli italiani controllando tutte le operazioni aldisopra dei mille euro. Basta inserire il codice fiscale che Serpico entra in azione e rende accessibile immediatamente le ultime dichiarazioni di redditi, le utenze, iscrizione a club o associazioni varie, spese per le case e il condominio, insomma qualsiasi azione per cui è stato usato il codice fiscale.

Dalle colonne del suo blog, Grillo ha apertamente parlato di “Repubblica italiana dei soviet” sostenendo che stiamo andando “verso il controllo totale della vita dei cittadini”. Certo il fondatore del Movimento 5 stelle ha sempre condotto battaglie in senso libertario, schierandosi in passato per le intercettazioni libere, senza dover necessariamente chiamare in causa un magistrato. Adesso questa sua presa di posizione sembra quasi un controsenso. Ma effettivamente quando parla di privacy non gli si può dare tutti i torti. Lo Stato tramite l’Agenzia delle Entrate conserverà negli archivi tutte le informazioni relative ai suoi contribuenti, potento sfogliare i movimenti economici ogni qualvolta lo riterrà necessario.

L’avvocato Guido Scorza, sempre in prima linea su questioni riguardanti la privacy e il web, si pone la domanda: “Sospesi i diritti fondamentali dell’uomo?” ricordandoci che la Carta europea dei diritti fondamentali (art. 8), la Convenzione internazionale dei diritti dell’uomo e del cittadino (art. 7) contrastano con tale norma, e il comma 1 dell’art. 14 del Codice Privacy sostiene “Nessun atto o provvedimento giudiziario o amministrativo che implichi una valutazione del comportamento umano può essere fondato unicamente su un trattamento automatizzato di dati personali volto a definire il profilo o la personalità dell’interessato”.

Il ragionamento è sin troppo semplice. Se veramente il governo avesse voluto combattere l’evasione fiscale, avrebbe semplicemente stipulato un accordo con la Svizzera ed altri Paesi più rigido e con più controlli. E’ inutile erigere un muro invalicabile quando la porta secondaria rimane praticamente priva di controllo e di facile accesso per chi volesse esportare i suoi capitali in una banca estera. Pare che Serpico, cui vanno dati discreti meriti nella lotta anti evasione (ha recuperato circa una decina di miliardi nell’ultimo anno) abbia trovato 518 proprietari di aerei e 42mila proprietari di barche oltre i 10 metri, tutti ufficialmente indigenti e tutti finiti sotto accertamento. Attendiamo dei processi per direttissima in questo caso, perchè sono lorsignori prima di Monti, Passera e qualsiasi altro, ad aver fatto si che le tasse di 60 milioni di cittadini siano tra le più alte nel mondo intero.

Infine c’è da considerare un precedente importante che viene incontro a Scorza e Grillo. Il Presidente dell’Istituto per la Privacy, Bolognini ci rammenta che circa un anno e mezzo fa, in Germania fu studiato uno strumento analogo, Elena, ma che fu ritirato dal governo perchè si profilano motivi di incostituzionalità. A quanto pare, anche in Italia potrebbe durare poco la vita del “poliziotto elettronico”. Anche secondo Bolognini, potrebbe bastare il primo ricorso alla Corte di Giustizia Europea per azzerare la norma contenuta nel decreto Salva Italia e rendere inoperoso Serpico.

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