grand-tourA Brescia l’infrastruttura si colora. Chi dice che è tutta vernice sprecata?

E se la città e le sue parti più "funzionali" fossero d'un tratto colonizzate dai linguaggi dell'arte,  se la creatività per incanto fosse una risorsa a disposizione delle amministrazioni da applic...

E se la città e le sue parti più “funzionali” fossero d’un tratto colonizzate dai linguaggi dell’arte, se la creatività per incanto fosse una risorsa a disposizione delle amministrazioni da applicare a spazi pubblici, sotto gli occhi di tutti i cittadini che si muovono tra casa e lavoro? Soprattutto quegli spazi che attraversiamo di continuo ad ogni ora del giorno, che sono lo sfondo di ogni nostro spostamento e che invece per un curioso gioco del destino, si fa per dire, sono sempre grigi, anonimi, bui, trascurati, male illuminati.

Qualcuno deve averci già pensato e per fortuna è passato all’azione. Guardate questi progetti di GRAFF, società giovane specializzata in interventi di “graphic design ambientale”: progetti che mirano “sia al potenziamento di progettazioni architettoniche sia ad operazioni di ripristino e mantenimento del decoro urbano.” La formula è molto specifica, con una spiccata vocazione commerciale, ma applicati alle superfici dell’infrastruttura l’effetto è davvero strabiliante, un po’ wonderland, perché no? Non si capisce come mai siano così poco pubblicati e pubblicizzati…

Perché non farne un festival? Immaginate quanti sponsor sarebbero ben felici di farsi pubblicità su queste grandi superfici e per una buona causa: avere città più colorate. Loro li chiamano “interventi d’implementazione estetica architettonica pubblica”, che forse suona un po’ strano, o più probabilmente è davvero così. Negli spazi pubblici, dai più comuni alle grandi piazze, a parte della pubblicità, di estetica contemporanea c’è poco…

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Brescia, Tangenziale, la riqualifica di un cavalcavia di snodo centrale per la mobilità cittadina. Lo studio cromatico ispirato al logo della Provincia di Brescia realizzato dall’artista Jorrit Tornquist

In Europa c’è chi è diventato famoso con progetti (di architettura del paesaggio) che hanno quasi abusato del linguaggio del colore e della grafica applicata in spazi pubblici; primo fra tutti questo famoso studio berlinese, che proprio a Milano ha realizzato un paio di anni fa un intervento site-specific, chiamato dallo staff del Public Design Festival.

Qui sotto, invece, un più contenuto intervento milanese sempre di GRAFF. Un po’ nascosto a dire il vero, lo abbiamo scoperto una domenica mattina costeggiando i binari della stazione Garibaldi lungo via Pepe: nessuno dei miei informatori aveva notizie su chi fossero gli autori.

Siamo felici allora di colmare questa piccola lacuna, speriamo non solo nostra, e ci auguriamo che l’amministrazione milanese che li ha chiamati una prima volta li ricontatti! Possiamo immaginare che, così low tech, questi interventi siano anche low cost ossia del tutto sostenibili anche economicamente, e non ultimo realizzabili in tempi molto ragionevoli.

NB Gli interventi sono stati realizzati con vernici-coatings florurate ad alto rendimento garantendo un trattamento anti-umidità, anti-erosione e anti-vandalismo.

> Milano, Scalo Farini, rampa e scala per diversamente abili tra il ponte di Farini e il il quartiere Isola. Lo studio cromatico è stato fatto sulla base delle cromie già presenti nell’area. Le lettere scelte per la riqualifica sono la scomposizione delle parole “Farini” e “Garibaldi”.

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