È morto il presidente emerito della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro. La notizia è arrivata via fonte parlamentare e si è immediatamente propagata su Twitter. A darla penso per primo, un giornalista Rai , Vasco Pirri (mi fanno notare che prima ancora è stato il giurista Alberto Gambino). Poi Ferruccio de Bordoli, direttore del Corriere della Sera che la twitta ancora prima che compaia sull’edizione web del Corsera. Giornali, agenzie e tv sono arrivati con decine di minuti di ritardo. Particolarmente curioso il caso del giornalista Mario Adinolfi che,in diretta su La7, ha dato la notizia dicendo semplicemente: è su twitter.
Scalfaro lo ricordiamo tutti per la sua elezione, due giorni dopo la strage di mafia a Capaci nella quale morì Falcone «il presidente galantuomo al Quirinale». E per le sue parole, a volte dure, e decise: i «non ci sto»; «stiamo risorgendo».
Negli ultimi anni forte è stata l’opposizione a Silvio Berlusconi, cosa che ha fatto amare Scalfaro da una sinistra che mai avrebbe amato un Dc che mai si era vergognato di esserlo, soprattutto nel periodo post tangentopoli.
In tal senso significativa è questa sua intervista ad Enzo Biagi.
Una delle sue ultime interviste, per la tv del Partito democratico, Youdem: