Sapevamo sarebbe successo di nuovo. Questa mattina a Tehran un altro scienziato nucleare è rimasto ucciso dallo scoppio di una bomba. Subito gli iraniani han puntato il dito contro Israele. Ma avranno ragione?
La rimozione dell’auto esplosa (FarsNews)
LA VITTIMA
La vittima è Mostafa Ahmadi-Roshan (foto sotto), aveva 32 anni ed era laureato nel campo dell’industria petrolifera. Era il supervisore di un dipartimento alla centrale di arricchimento dell’uranio di Natanz, vicino Isfahan.
Alcuni testimoni hanno dichiarato all’agenzia Reuters di aver visto due persone sopra una moto che sistemavano qualcosa nell’auto. Nell’esplosione è morto anche un passante e ci sono stati altri feriti, tra cui uno, molto grave, che era nell’auto con Mostafa.
Il Governatore di Tehran Safarali Baratloo ha dichiarato all’agenzia Fars che “la bomba era magnetica, dello stesso tipo usata per uccidere altri scienziati in passato, dello stesso tipo che usano i sionisti [israeliani]”.
GLI ALTRI ASSASSINII
Si tratta solo dell’ultimo episodio di questo genere. Sono cinque anni che gli scienziati nel programma nucleare iraniano sono oggetto di assassinii. Ecco in un elenco gli ultimi in ordine cronologico:
- 15 gennaio 2007: Ardeshire Hassanpour, fisico nucleare
- 12 gennaio 2010: Masoud Ali Mohammadi, professore di fisica quantistica
- 19 novembre 2010: Majid Shahriari, ingegnere nucleare
- 23 luglio 2011: Darioush Rezaei, professore di fisica esperto di neutrini
L’elenco si allungherebbe di molto se tenessimo conto dei tentativi di assassinio falliti, tra i quali si annovera Fereydoon Abbasi, che è poi diventato il presidente dell’Organizzazione per l’energia atomica iraniana.
CHI SI NASCONDE DIETRO LE BOMBE?
Ci sono ipotesi che vedono come mandante lo stesso regime iraniano, il cui movente sarebbe impedire che certi scienziati possano fuggire all’estero e svelare segreti importanti sui progetti iraniani. Ma l’idea è poco convincente, perché sarebbe più comodo e meno rumoroso arrestare gli scienziati, piuttosto che ucciderli in modo cruento per strada.
Un’altra ipotesi vede coinvolte le frange violente dell’opposizione iraniana. Ma, anche qui, sembrano mancare tasselli importanti: perché mai puntare ai soli scienziati e non allo stesso regime? Perché non rivendicare gli attentati? Non regge.
Il coinvolgimento di Israele appare quindi il più logico, ed è comprovato da altri fatti. In primo luogo in varie occasioni alcune “fonti” dell’intelligence israeliana hanno rivelato ufficiosamente ad importanti giornali (come il Der Spiegel) che il Mossad era il mandante. Una volta è accaduto che in una conferenza stampa fosse proprio un militare a rivendicare orgogliosamente l’ultimo assassinio, salvo rimangiarsi quanto detto con un comunicato stampa dopo il termine dell’incontro coi giornalisti. Ma, cosa più importante, Israele non ha mai negato il proprio coinvolgimento, nonostante le pressanti domande della stampa. Proprio ieri, oltetutto, il portavoce dell’esercito israeliano Tenente-Generale Benny Gantz, ha dichiarato che l’Iran deve aspettarsi a breve altri eventi “senza spiegazione”.
La politica israeliana può contare sul fatto che i propri cittadini capiscono che è il Mossad a celarsi dietro questi assassinii, evitando così l’imbarazzo di una comunicazione ufficiale che causerebbe enormi problemi diplomatici.
UPDATE: nell’auto oltre ad Ahmadi-Roshan c’erano altre due persone. Gravemente ferite, sono state portate in ospedale dove una – il suo bodyguard – è deceduto.