Una panchina, un libroDalla parte dei neri, con levità

Kathryn Stockett, The Help, Mondadori, 2012 In attesa dell’uscita del film omonimo nelle sale italiane, Maria Giulia Minetti recensendo questo romanzo su La Stampa di ieri ha commentato così il po...

Kathryn Stockett, The Help, Mondadori, 2012

In attesa dell’uscita del film omonimo nelle sale italiane, Maria Giulia Minetti recensendo questo romanzo su La Stampa di ieri ha commentato così il post sullo stesso libro apparso due anni fa nel mio blog Guida alle panchine di Milano:

Scrivere come ha scritto un recensore italiano (sul blog letterario www.panchinedimilano.com ) che il romanzo di Kathryn Stockett «affronta un tema serio come l’apartheid nel Sud degli Stati Uniti con levità e sprazzi di umorismo» dà appena un’idea del genere di scempiaggini cui la storia è esposta. Perché, scusate, vi pare possibile che un argomento come l’apartheid venga trattato con «levità»? Sostituite alla parola «apartheid» la parola «nazismo» (cui l’apartheid è consustanziale), e rileggete la frase. Vi sembrerà intollerabile. Chi mai potrebbe trattare il nazismo con leggerezza e humor? Nessuno. E chi lo facesse riceverebbe applausi o condanne, secondo voi?

A scanso di ulteriori equivoci , ci tengo a sottolineare la sostanza del mio pensiero. In The Help, Stockett si avvale consapevolmente di elementi di levità e di umorismo per narrare una storia incentrata sulla cultura dell’ apartheid nel Mississippi. Il risultato è un romanzo che, come la stessa Minetti dichiara, ha scalato le classifiche americane dei bestseller quando è stato pubblicato nel 2009 e ora è stato trasformato in film. The Help è un prodotto ben confezionato, non comparabile per forza narrativa al capolavoro di Harper Lee, Il buio oltre la siepe, cui la Minetti lo ha accostato. Inoltre non ha lo stesso peso in termini di denuncia sociale nè la stessa forza d’urto né la “scomodità” di tanta narrativa afro-americana. E forse anche per questo ha venduto così tanto.

Chi, nonostante la scempiaggine, volesse ancora leggere quel mio post, clicchi qui.